Multopoli a Catanzaro: 5 condanne, 42 assoluzioni e 3 prescrizioni

Multopoli a Catanzaro: 5 condanne, 42 assoluzioni e 3 prescrizioni

Cinque condanne, 42 assoluzioni e tre prescrizioni: si è concluso così a Catanzaro il processo nato dall’inchiesta “Multopoli” a carico di esponenti politici, amministratori e funzionari comunali accusati di presunti illeciti legati all’annullamento di multe e contravvenzioni per il Codice della strada e alla presunta omessa verbalizzazione di abusi edilizi. A essere assolto, con formula piena è stato il sindaco del capoluogo calabrese, Sergio Abramo, la cui assoluzione peraltro era stata richiesta dalla stessa Procura di Catanzaro: insieme ad Abramo sono stati assolti, tra gli altri, anche due ex assessori comunali, Massimo Lomonaco e Stefania Lobello. Tra i condannati figura l’ex presidente del Consiglio regionale della Calabria, Domenico Tallini, all’epoca dei fatti contestati consigliere comunale di Catanzaro: per Tallini la pubblica accusa aveva chiesto la condanna a 1 anno e 6 mesi, confermati dalla sentenza. Sono stati condannati anche l’ex comandante della polizia municipale di Catanzaro, Giuseppe Antonio Salerno (8 mesi), e il tenente colonnello dei vigili urbani Salvatore Tarantino (3 anni). Le accuse a carico degli imputati andavano dal peculato all’abuso d’ufficio alla falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale. “Rispetto la sentenza del Tribunale che mi vede in primo grado condannato ad un anno e sei mesi nel processo cosiddetto “Multopoli”. Non appena i miei legali potranno prendere visione delle motivazioni, proporranno appello, nella certezza che in secondo grado sarà riconosciuta la correttezza dei miei comportamenti, così come ha già fatto la Corte dei Conti con sentenza passata in giudicato”. Lo afferma, in una nota, Domenico Tallini, ex presidente del Consiglio regionale della Calabria ed ex consigliere comunale del capoluogo, in riferimento alla sentenza emessa oggi dal Tribunale di Catanzaro. “Sottolineo -continua Tallini- che sono stato assolto da tutti i reati più gravi e che la condanna riguarda solo gli episodi relativi a due multe per divieto di sosta. Sono certo che nel grado di appello riuscirò a dimostrare l’infondatezza di tali accuse”.

 

 

 

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