Catanzaro/ Misure interdittive per un medico e 2 infermieri dell’ospedale “Pugliese”
CATANZARO/ I carabinieri del Nas di Catanzaro ed i militari del Nucleo Polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Catanzaro, coordinati dalla Procura della Repubblica del capoluogo, nell’ambito di un’operazione denominata “Batticuore”, hanno notificato quattro misure interdittive ad un medico e due infermieri del reparto di oculistica dell’Azienda ospedaliera “Dulbecco di Catanzaro”, e a un imprenditore del settore medicale del cosentino. Le accuse nei loro confronti sono di associazione per delinquere finalizzata al peculato e alla truffa ai danni dello Stato e di autoriciclaggio. I provvedimenti, emessi dal gip di Catanzaro, sono stati adottati nei confronti di un dirigente medico del reparto di oculistica dell’Azienda ospedaliero universitaria “Renato Dulbecco” di Catanzaro (ex ‘Pugliese’) e due infermieri dello stesso reparto, oltre che di un imprenditore di Cosenza operante nel settore dei dispositivi medici ed elettromedicali. I primi tre destinatari della misura dell’interdizione dai pubblici uffici per la durata di 12 mesi e il quarto interdetto dalla pratica del commercio per la stessa durata. Sequestrati anche i due studi specialistici dove l’oculista praticava la libera professione a Catanzaro e in un comune della provincia. Il medico, secondo quanto emerso dalle indagini, avrebbe anche omesso di versare all’azienda ospedaliera parte dei compensi ritratti dallo svolgimento di attività professionale in regime di intramoenia allargata e relativi cioè alle visite mediche svolte nel proprio studio privato per conto dell’Azienda ospedaliera da cui dipendeva. Dalle indagini emergerebbero, secondo l’accusa, altri comportamenti censurabili. Ad esempio, lenti per operazioni di cataratta sottratte in ospedale e fatte pagare agli ignari pazienti che si sottoponevano ad intervento chirurgico nello studio privato dl professionista. Le misure cautelari sono state emesse al termine di un’indagine condotta negli ultimi due anni dai dai Nas e dalle Fiamme Gialle, con il coordinamento della Procura di Catanzaro, e nel corso dei quali il professionista e i due infermieri sono finiti sotto la lente di ingrandimento per quanto attiene lo svolgimento dell’attività libero professionale all’esterno dell’azienda ospedaliera catanzarese. Secondo l’accusa sarebbe stato creato un sodalizio dedito alla fraudolenta sottrazione di materiali e strumentazione di ogni genere dai reparti dell’ospedale “Pugliese” per rifornire lo studio privato del medico, con i due infermieri come braccio operativo. Già a novembre 2022 e poi a maggio dello scorso anno, i destinatari dei provvedimenti, erano stati oggetto di perquisizioni all’esito delle quali sarebbe stato assicurato tutto il materiale sottratto e le ulteriori fonti di prova. E’ stimato in diverse migliaia di euro il valore del materiale sottratto, che veniva autoriciclato, e poi giustificato attraverso false fatture emesse dall’imprenditore di fiducia per motivare la disponibilità di dispositivi e materiali sanitari sottratti all’azienda.