Centro per l’Impiego di Catanzaro, Fp Cgil Area Vasta: “La Regione Calabria si assuma le proprie responsabilità”
La FP CGIL Calabria e la FP Area Vasta CZ – KR – VV esprimono il loro disappunto e ritengono di dover replicare duramente agli attacchi rivolti ai dipendenti del Centro per l’Impiego di Catanzaro.
I “cancelli chiusi” a causa dell’emergenza epidemiologica, non sono indubbiamente sinonimo di inefficienza, parliamo, difatti, di lavoratori che dall’inizio della pandemia, pur tra mille difficoltà, certamente non a loro imputabili, continuano ad erogare servizi essenziali per rispondere alle esigenze dei cittadini con abnegazione e grande senso di responsabilità e dedizione al lavoro.
Preoccupati, certamente, al pari dell’utenza per quanto viene denunciato, là dove le accuse formulate trovassero fondamento. Ma la situazione di Catanzaro riteniamo sia ben più grave, è l’emblema delle disfunzioni croniche in capo ai Centri per l’Impiego della Calabria, sulle quali la FP CGIL ha reiteratamente puntato i riflettori. Spesse volte abbiamo assistito ad attacchi strumentali rivolti ai dipendenti pubblici e nella fattispecie a coloro i quali prestano il loro servizio presso i CPI. Semplice incolpare i lavoratori delle inefficienze di un sistema, le cui redini vengono gestite da altri, quando essi stessi risultano essere vittime inascoltate quanto gli utenti.
Da ormai da quasi 3 anni, dal passaggio di tali uffici in capo alla Regione, la nostra O.S. lamenta l’assenza di un’organizzazione strutturata, che consentirebbe il rilancio di quelle politiche attive, tanto auspicate, che darebbero respiro agli innumerevoli disoccupati calabresi in cerca di occupazione.
La responsabilità dell’efficacia amministrativa è certamente in capo alla Dirigenza, pertanto le condizioni dei CPI e in particolare del Centro per l’Impiego catanzarese non possono essere assolutamente addossate ai dipendenti, ma sono da imputare esclusivamente ad una classe dirigente e politica, che per lungo tempo si è disinteressata di uffici focali per il nostro territorio, sottovalutando i risvolti avversi di una gestione apatica ed estemporanea.
Paradossale che il Centro per l’Impiego di Catanzaro, quindi della città capoluogo, abbia in organico soltanto 6 dipendenti e goda del supporto di tre precari a tempo determinato, a fronte di una popolazione attiva che si aggira intorno alle 55mila unità, dove l’assenza per ferie o per malattia anche di un solo dipendente potrebbe compromettere l’erogazione dei servizi.
L’assenza di una visione lungimirante della dirigenza del Dipartimento Lavoro e del Settore competente che si è manifestata tra l’altro, con un continuo rilascio, non ponderato, di autorizzazioni di trasferimento dei dipendenti ad altri settori o dipartimenti, ha fatto sì che molti CPI e molte delle Sedi Locali diffuse sul territorio, già carenti di personale, venissero privati ulteriormente di un numero consistente ed essenziale di unità, necessarie per l’espletamento dei molteplici servizi da erogare ad un’utenza così vasta quale è quella che si rivolge a tali uffici.