Cgil, Cisl e Uil: “Assurdo fare scappare un’azienda come la Baker Hughes”

Cgil, Cisl e Uil: “Assurdo fare scappare un’azienda come la Baker Hughes”

“Il mancato investimento di Baker Hughes a Corigliano Rossano rischia di diventare la metafora del decadimento del regionalismo del Sud. Fare scappare da un territorio un’azienda internazionale, solida, che vuole investire risorse e produrre occupazione vera e di qualità è un’offesa a tutti quelli che ogni giorno fuggono dalla Calabria in cerca di lavoro”. A sostenerlo è il segretario generale della Cgil Calabria Angelo Sposato. “A niente serve – aggiunge Sposato – aggrapparsi alla burocrazia, ai cavilli, se non si hanno a cuore i destini e lo sviluppo del territorio e della collettività. Quando ci sono problemi ci si impegna e si cerca di risolverli nelle sedi opportune e nella legalità. La visione ideologica e personalistica della gestione delle risorse pubbliche, delle infrastrutture materiali e immateriali non può danneggiare un intero territorio e la Calabria. Per queste ragioni continueremo a sostenere tutti gli investimenti di qualità e compatibili con l’ambiente e la salute dei cittadini. Questo di Baker Hughes è uno di quelli ed è un vero peccato perderlo”. “Confidiamo – sostiene il segretario generale della Cgil calabrese – nell’intero consiglio comunale di Corigliano Rossano affinché si compiano le azioni e gli atti necessari per non disperdere l’investimento. È apprezzabile l’apertura del sindaco di Vibo nel dare la disponibilità ad ospitare l’investimento nel porto del suo territorio. La Calabria merita una classe dirigente che spezzi il racconto comune di un regionalismo del Sud inadeguato e assistito, che rischia di alimentare fermenti di divisione e di opacità”. “L’annuncio della multinazionale statunitense Baker Hughes di interrompere l’investimento di oltre 60 milioni, con un impatto occupazionale di oltre 200 lavoratori a Corigliano Rossano, rappresenta un fallimento per l’intero Paese. Non possiamo permetterci di farci scappare investimenti di questa portata, soprattutto in una realtà con forti difficoltà industriali e un alto tasso di disoccupazione come quella della Calabria”, sottolinea dal canto suo Ferdinando Uliano, segretario generale Fim Cisl che sollecita anche l’intervento del Governo. “È necessario un intervento urgente -aggiunge Uliano- per cercare di recuperare una situazione che rischia di avere ripercussioni ancor più pesanti nel rapporto con la multinazionale americana. Per noi resta incomprensibile e inaccettabile l’opposizione esercitata a livello delle istituzioni locali su questo importante progetto industriale”. “La rinuncia di Baker Hughes all’investimento di 60 milioni nel porto di Corigliano Calabro è una pessima notizia, frutto purtroppo della grande incompetenza e dell’assenza di visione e strategia industriale della politica locale”. Così il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella. “Le istituzioni locali, e in modo particolare il sindaco Stasi -aggiunge il sindacalista- hanno sottovalutato un aspetto cruciale per l’industria calabrese e lo sviluppo del territorio: il sito che la Baker Hughes intendeva realizzare in 12 mesi in Calabria avrebbe occupato oltre 200 addetti, più tutto l’indotto che si sarebbe venuto a creare, che avrebbero svolto attività di saldatura, verniciatura e montaggio dei moduli, ma anche di industrializzazione e ricerca operativa”.

 

 

 

 

desk desk