Cgil: “Non dimentichiamo Cutro, ma la strage di migranti continua. Passati due anni e troppe persone sono morte nel Mediterraneo”

CUTRO (KR)/”Noi non dimentichiamo quella tragica notte, quando oltre 100 persone, 94 vittime ritrovate e undici dispersi, persero la vita a pochi metri dalla spiaggia di Steccato di Cutro. Ma la strage continua: sono passati ormai due anni e più di 5.400 persone sono morte nel Mediterraneo, segno evidente che non sono state previste né attuate misure per la salvaguardia delle vite umane. Anzi il governo conferma il carattere repressivo e punitivo delle politiche sull’immigrazione”. Lo afferma la segretaria confederale della Cgil, Maria Grazia Gabrielli. Per la dirigente sindacale “invece di prevedere corridoi umanitari per le persone in fuga da guerre e carestie, ampliare e rafforzare canali sicuri e regolari di migrazione (rafforzando le possibilità di ricongiungimento familiare) e realizzare una radicale riforma degli strumenti d’ingresso per lavoro e per studio, il governo si è affrettato a varare il decreto Cutro, un insieme di misure che dimostrano una visione emergenziale dell’immigrazione e che riducono sostanzialmente i diritti dei richiedenti asilo”.
Invece “dobbiamo mantenere la dimensione umanitaria, prevedere politiche di accoglienza e di inclusione invece che ostacolarle con leggi disumane. Oltre alle commemorazioni è importante agire per mettere fine a questa strage continua, e – conclude Gabrielli – continueremo a chiedere che le indagini facciano finalmente giustizia”.
Invece “dobbiamo mantenere la dimensione umanitaria, prevedere politiche di accoglienza e di inclusione invece che ostacolarle con leggi disumane. Oltre alle commemorazioni è importante agire per mettere fine a questa strage continua, e – conclude Gabrielli – continueremo a chiedere che le indagini facciano finalmente giustizia”.