“Ciak: un processo simulato per evitare un vero processo”, esperienza formativa per gli studenti dell’ITAS Chimirri

“Ciak: un processo simulato per evitare un vero processo”, esperienza formativa per gli studenti dell’ITAS Chimirri

Gli studenti dell’I.T.A.S. “Bruno Chimirri” di Catanzaro hanno partecipato al progetto “Ciak: un processo simulato per evitare un vero processo”. Il percorso formativo, promosso dal Tribunale per i minorenni di Catanzaro, è stato fortemente voluto dal Dirigente scolastico dell’Istituto, prof. Antonio Carioti.

Il progetto si è concluso con una rappresentazione scenica, svoltasi nel Tribunale dei minori di Catanzaro, sul problema scottante e dilagante del cyberbullismo.
La rappresentazione teatrale è stata l’ultimo momento di un percorso attentamente elaborato e altamente formativo. L’attività ha preso il via con la formazione dei docenti, affiancati da  testimonial e tutor particolarmente qualificati tra i quali il presidente del Tribunale per i minorenni, dottor Luciano Trovato, gli esperti delle comunità dei servizi sociali ed il professore Antonino De Girolamo dell’ Ufficio Scolastico Regionale ed è proseguita con la formazione degli allievi che hanno portato in scena il copione.

Il trionfo del Web ha portato ad una assurda spersonalizzazione dei rapporti improntati alla superficialità più assoluta e al conseguente trionfo di atteggiamenti egoistici e pressappochisti, sempre più spesso finalizzati alla prevaricazione del soggetto ritenuto più debole. L’incedere della vicenda, ha visto Gaia, una ragazzina di appena 15 anni, rea di essersi fatta fotografare nuda, cedendo a un momento di vanità e al desiderio di compiacere al ragazzo amato, vittima di un vero e proprio linciaggio informatico, con il tragico e, purtroppo, inesorabile tam tam di foto oscene che sul web rimbalzano dall’amico al conoscente e poi all’utente sconosciuto fino a diventare di pubblico dominio. Così l’effetto più devastante si realizza: la vita di chi subisce risulta stravolta, svuotata di ogni significato e, infine, annichilita e il tentato suicidio della protagonista ne è la prova lampante.
Gli allievi attori, rappresentando la fase dibattimentale del processo minorile, ne hanno compreso la strutturazione che ne ripercorre gli eventi, accerta i fatti e decide del futuro degli imputati, mirando sempre a rieducare e reinserire e ricorrendo alla condanna solo come estrema ratio. Gli studenti, interessati e critici, durante l’intero progetto sono stati seguiti dalla docente referente, prof.ssa Sonia Volpe, dalla prof.ssa Rossella Mulè, valida esperta di recitazione, e dal team del Tribunale dei minori che ne ha stimolato il percorso di crescita fino alla fase della rappresentazione finale ove la recitazione è stata a tratti interrotta per dare spazio al dibattito e alla riflessione.

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