Coldiretti: “Produzione olivicola ridotta ma di qualità”
In Calabria la prima raccolta delle olive e la molitura sono partite ma, secondo le prime previsioni e stime, la produzione di olio extravergine d’oliva complessivamente nella nostra regione registra un calo di oltre il 40% causato principalmente dalle anomalie climatiche. A dirlo è Salvatore Oliva presidente dell’Associazione Olivicola Asso.pr.oli, promossa da Coldiretti. L’olivicoltura in Calabria si sviluppa sul 24% della superficie agricola utilizzata, con oltre 84mila aziende ad indirizzo specializzato, una superficie investita in olivo di oltre 189mila ettari, circa 25milioni di piante e oltre 100 varietà di olive, un tesoro di biodiversità, con quasi il 50% biologico e un forte impiego di manodopera, nella intera filiera. “Con le prime moliture i risultati, per quanto riguarda la qualità dell’olio – riporta un comunicato di Coldiretti – risultano soddisfacenti e si può assaporare un olio fruttato, fragrante e di ottima qualità”. I tecnici dell’Associazione olivicola Asso.pr.oli stimano la produzione della campagna 2020-21, tra 25-30mila tonnellate, mentre nell’annata precedente si era attestata sulle 45mila. “L’allegagione- spiega Oliva – una fase del ciclo vitale dell’olivo, che si registra nella prima metà di giugno, in cui avviene l’inizio della trasformazione dei fiori in frutti è stata mediamente discreta anche se la fase estiva, con il caldo, ha fatto si che le drupe non si siano ingrossate tanto, sebbene poi si è recuperato in termini di pezzatura con le prime piogge. Nell’ultimo arco temporale la pioggia e il vento forte, in particolare nella sibaritide e nel crotonese, hanno causato una cascola delle olive che ha inciso ulteriormente sulla quantità. Se andiamo a veder per zone si registra un -40/45% in meno sulla fascia jonica con punte del 50%nel lametino. Nelle zone interne del cosentino, si ha un 30% in meno mentre nella zona di produzione del tirreno reggino, i volumi di produzione sono buoni e in linea con le migliori annate”. Rassicurazioni giungono dai tecnici di Asso.pro.li sulla Xyella. “Ad oggi la Calabria è indenne, ma – precisano – occorre non sottovalutare nulla e monitorare attentamente e costantemente la situazione mettendo in atto le buone pratiche agronomiche e la prevenzione. “Il nostro impegno – sottolinea Franco Aceto, presidente di Coldiretti Calabria – è di potenziare e migliorare la filiera che coinvolge nella regione 692 frantoi il 15% del totale italiano, con tre D.O.P. e una I.G.P.. Ad incidere negativamente sulle imprese olivicole è stato anche il crollo dei prezzi pagati ai produttori, scesi a valori minimi. Un trend causato dalla presenza sul mercato mondiale di abbondanti scorte di olio ‘vecchio’ spagnolo, spesso pronto a essere spacciato come italiano a causa della mancanza di trasparenza sul prodotto in commercio, nonostante sia obbligatorio indicare l’origine per legge in etichetta dal primo luglio 2009, in base al Regolamento comunitario n.182/2009. Ma i pericoli – avverte il presidente di Coldiretti -arrivano anche a livello internazionale dalla diffusione di sistemi di etichettatura fuorviante, discriminatori ed incompleti, che finiscono per mettere il bollino rosso ed escludere paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole”.