Comalca Calabria “sfida” anche il virus
Centinaia di tonnellate di prodotti agricoli venduti ogni giorno nei 31 box commerciali riforniti da 500 produttori che vi portano le eccellenze dell’ortofrutta dalla Calabria, dall’Italia e dal mondo, mettendo
in moto un meccanismo che coinvolge 950 clienti. Sono numeri importanti quelli del Comalca, il Consorzio per il mercato agroalimentare Calabria, tra i più grandi del Sud d’Italia, diventato un punto di riferimento grazie anche una nuova filosofia di gestione che ha permesso di portare il bilancio
in attivo dopo anni difficili con decine di milioni di euro movimentati ogni anno. La sua imponente struttura è collocata nel cuore della Calabria, nell’area di Germaneto di Catanzaro, dove sorgono anche la sede della Regione Calabria e il campus universitario a pochi passi dalla nuova strada statale 106 e a pochi chilometri dall’autostrada del Mediterraneo e dall’aeroporto internazionale di Lamezia
Terme. In piena emergenza sanitaria, il centro non si è mai fermato, garantendo ortofrutta senza alcun rallentamento, ma osservando a pieno le norme di sicurezza e per la tutela della salute. In questi due mesi anche i prezzi dei prodotti hanno registrato aumenti rispetto al periodo precedente, ma il tentativo è stato quello di calmierare i costi per non stravolgere il mercato. Un meccanismo complesso, illustrato all’Agi dal presidente del Consorzio, Daniele Maria Ciranni, giovane manager che ha posto al centro di questo sistema una collaborazione continua tra tutte le componenti per affrontare questa fase di emergenza. “Fortunatamente -spiega- la risposta degli operatori commerciali e, devo dirlo, dell’azienda stessa ha permesso di mantenere l’operatività sui livelli normali. I flussi
sono rimasti più che costanti rispetto al periodo precedente al Covid-19 e dunque, ad oggi, non ci sono problemi di approvvigionamento o di distribuzione di frutta e verdura sul territorio regionale. Siamo orgogliosi di questo risultato perché è frutto di un’attività sinergica, di una collaborazione concreta tra
governance aziendale, management e grossisti che si traduce in un grande valore aggiunto per il nostro mercato”. Possono esserci problemi di forniture per il futuro a causa dell’emergenza Covid? “Il comparto agricolo – risponde Ciranni – non possiamo nasconderlo, risentirà inevitabilmente dell’indisponibilità di forza lavoro che dovrà occuparsi della raccolta dei prodotti nei campi. Questo, com’è chiaro, rischia di tradursi in un calo delle quantità e delle tipologie di merci disponibili
che avrà effetti sul mercato all’ingrosso e, a cascata, su quello al dettaglio. Il rischio è di vedere i prezzi di vendita lievitare per alcuni prodotti la cui scarsità renderà la curva dell’offerta più bassa. Si tratta di un problema nazionale, certo, ma la Calabria rischia di risentirne proporzionalmente in maniera più
sostanziale proprio perché l’agricoltura è il settore principale dell’economia regionale”.
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