Corbelli (Diritti Civili) denuncia il dramma dei non vaccinati (per paura e per motivi di salute)

Corbelli (Diritti Civili) denuncia il dramma dei non vaccinati (per paura e per motivi di salute)

Corbelli (Diritti Civili) denuncia “il dramma dei non vaccinati(per paura e per motivi di salute!), ‘prigionieri’ nelle piccole isole che non possono lasciare nemmeno per andare a farsi operare negli ospedali sulla terraferma e il diritto allo studio che viene di fatto negato a mezzo milione di ragazzi non vaccinati che, dal 10 gennaio, non potranno salire sui mezzi di trasporto per raggiungere, dai paesi e dalle città, le loro scuole. Come accadrà anche in Calabria. Sono purtroppo anche questi gli effetti del Green pass rafforzato!

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, nel ribadire che “non è assolutamente contro i vaccini ma solo per la libertà di scelta”, denuncia “il dramma dei non vaccinati(per paura e per motivi di salute!), ‘prigionieri’ nelle piccole isole, che non possono lasciare nemmeno per andare a farsi operare negli ospedali sulla terraferma, e il diritto allo studio che viene di fatto negato a mezzo milione di ragazzi non vaccinati che, dal 10 gennaio, non potranno salire sui mezzi di trasporto per raggiungere, dai paesi e dalle città, le loro scuole! Come accadrà anche in Calabria. Sono purtroppo anche questi gli effetti del Green pass rafforzato! Aboliti, oltre alle libertà di manifestare e di parola, il diritto al lavoro e allo studio  e, oggi, anche quello alla salute e alle cure, come nel caso, ad esempio, di una docente di Procida che, come ha scritto a Diritti Civili, chiedendo di aiutarla, non potrà sottoporsi ad un intervento chirurgico, già programmato dopo le feste, perché non essendo vaccinata (non ha potuto farlo per giustificati motivi di salute!) non potrà lasciare l’isola per raggiungere la terraferma per quello che è l’ultimo ricatto del Governo per costringere tutti alla vaccinazione con l’allargamento del cosiddetto Green pass rafforzato anche al trasporto locale”! “Questa docente ha scritto a Corbelli, prima di Natale e di nuovo oggi. “Salve signor Corbelli, chi le scrive è un’insegnante che attende la sospensione per non aver preso il siero magico. Ma non le scrivo per questo, io abito e vivo a Procida , un’isola dove mancano ospedali adeguati e servizi essenziali e quindi siamo obbligati a continui viaggi in terraferma. Il trasferimento in terraferma , effettuato con traghetti e aliscafi è considerato “trasporto locale” , quindi soggetto a green pass. Noi, a differenza di chi abita a terraferma , non abbiamo l’alternativa del mezzo privato. Adesso si parla addirittura di super green pass per i trasporti locali, cioè praticamente obbligo di vaccino per i residenti sulle isole. Pare che a nessuno interessa la cosa , comprese le amministrazioni locali che sono tutte filogovernative. La prego, ci dia una mano per questa battaglia di civiltà….”. Questo il timore espresso nel primo messaggio. Dopo il varo del Green pass rafforzato, ha confessato tutta la sua disperazione, scrivendo: “Buongiorno signor CorbelliE’ arrivato quel che temevano: super GP per il trasporto locale , quindi chi non è vaccinato non può uscire dalle piccole isole. Io ho un intervento chirurgico programmato dopo le feste , come devo fare . Dobbiamo morire tutti?….”!  Il drammatico caso di questa docente conferma quanto sia grave, ingiusta, illegittima e inaccettabile l’ultima norma varata dal governo che prevede il Green pass rafforzato anche per il trasporto locale che di fatto cancella oltre che il diritto allo studio a milioni di studenti, non vaccinati, impossibilitati a salire su un mezzo di trasporto per recarsi, dai loro paesi e all’interno delle città e metropoli, a scuola e addirittura anche a chi, come questa insegnante, vive su una piccola isola, di poter lasciare il proprio comune per recarsi sulla terraferma anche, come in questo caso, se deve essere sottoposta ad un intervento chirurgico in un ospedale,  non essendoci nosocomi attrezzati a Procida. Si può arrivare a questo? A ricattare i ragazzi e a impedire oltre che il diritto al lavoro e allo studio anche quello alla salute e alle cure, solo perché una persona, un’insegnante in questo caso, ha scelto (per una comprensibile preoccupazione e per ragioni di salute) di non vaccinarsi?”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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