Corruzione, peculato e falso: agli arresti i vertici della Sacal

Corruzione, peculato e falso: agli arresti i vertici della Sacal

LAMEZIA TERME. Corruzione, peculato, falso, abuso d’ufficio e concussione: questi i reati contestati, a vario titolo, nell’ambito dell’operazione, denominata in codice “Eumenidi”, condotta dai militari del gruppo della Guardia di Finanza di Lamezia Terme e dagli agenti della Polizia di frontiera nel locale aeroporto internazionale, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, che ha portato stamane ad alcuni arresti. Al centro dell’inchiesta l’attività della Sacal, la società che gestisce lo scalo calabrese. Tre gli arresti eseguiti. Ai domiciliari sono finiti il presidente della società aeroportuale, Massimo Colosimo; il direttore generale, Pierluigi Mancuso, e la responsabile dell’ufficio legale, Ester Michienzi. E ci sono i componenti del Consiglio di amministrazione della Sacal fra i destinatari delle richieste di sospensione dai pubblici uffici avanzate dalla Procura di Lamezia Terme nell’ambito dell’inchiesta che ha coinvolto i vertici della società che gestisce l’aeroporto internazionale della città calabrese. Le misure interdittive, su cui dovrà pronunciarsi il Gip del tribunale di Lamezia Terme, riguardano, tra gli altri, il presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, esponente del Partito Democratico, gli imprenditori Giuseppe Gatto e Floriano Noto, entrambi di Catanzaro, ed Emanuele Ionà, di Lamezia Terme, tutti membri del Cda. Enzo Bruno ha già comunicato di avere già notificato le proprie dimissioni da componente del CdA Sacal.  Le indagini sono state avviate nel 2015. La Guardia di Finanza e la Polizia, in diverse occasioni, hanno acquisito documenti necessari per le indagini. Sotto la lente d’ingrandimento della Procura lametina sono finiti assunzioni e appalti. La Procura della Repubblica di Lamezia Terme ha anche chiesto la sospensione dai pubblici uffici nei confronti di altre 12 persone indagate nella loro qualità di pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio. Oltre quaranta le perquisizioni eseguite. Le indagini sono condotte dai sostituti procuratori Marta Agostini e Giulia Maria Scavello. Molte delle contestazioni mosse agli indagati riguardano presunte irregolarità nella gestione del progetto “Garanzia Giovani” finalizzato a inserire in un tirocinio retribuito alla Sacal persone, sottolineano gli inquirenti, “meritevoli rispondenti a precisi requisiti”. In particolare, secondo la Procura, sarebbero stati selezionati, anche su pressione di politici locali, solo amici e parenti degli indagati attraverso “interventi artificiosi sulle procedure di selezione previste dal bando pubblico”. Sarebbero anche emersi episodi di peculato da parte dei dirigenti della società aeroportuale attraverso viaggi, pranzi e soggiorni per scopi personali, effettuati in strutture ricettive di lusso, con l’imputazione indebita dei relativi costi “spesso assai elevati”, al bilancio della stessa società a partecipazione pubblica. Ulteriori illeciti sarebbero emersi in relazione all’assegnazione di “consulenze fantasma” per decine di migliaia di euro e alla selezione di personale per incarichi interni “tutti lautamente retribuiti – secondo gli inquirenti – con soldi pubblici”, affidati in possesso di requisiti “inferiori” rispetto a quelli di concorrenti esclusi illegittimamente “ricorrendo ad atti falsi”. Le indagini si sono avvalse di intercettazioni telefoniche e ambientali.

desk desk