Cosenza, inaugurata la prima tartufaia anche per non vedenti

Cosenza, inaugurata la prima tartufaia anche per non vedenti

Inaugurata ieri mattina la prima tartufaia, con oltre 160 alberi appartenenti a sette diverse specie forestali autoctone, accessibile anche alle persone con problemi di vista grazie alla stretta collaborazione con l’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti. E’ il progetto sperimentale realizzato dal Crea Foreste e Legno che è stato presentato ieri nella sede di Rende. Si tratta del tassello per creare la filiera di eccellenza del Tartufo di Calabria, che coniughi scienza, sostenibilità e impresa, accompagnando lo sviluppo e la valorizzazione turistica dei numerosi territori regionali vocati. Istituzioni, mondo della ricerca, esperti di settore, associazioni di categoria e appassionati potranno confrontarsi in un convegno scientifico su come migliorare la produzione di tartufi sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo, utilizzando tecniche colturali specifiche idonee sia per l’essenza forestale che per il micelio. La tartufaia rappresenta, inoltre, una valida alternativa alla produzione dei tartufi senza l’eccessivo sfruttamento antropico che minaccia invece l’integrità dell’habitat e dell’ecologia di ambienti naturali tartuficoli italiani. Infine, permette di organizzare sia la parte pratica dei corsi di formazione rivolti agli aspiranti tartuficoltori, tartufai e addestratori di cani da tartufo sia gli incontri didattici con studenti delle scuole e di associazioni di promozione sociale. Il Tartufo di Calabria, bianco o nero che sia, è da tempo una realtà, con centinaia e centinaia di chili raccolti nelle stagioni migliori. Infatti, i boschi sparsi tra la montagna e la pianura calabrese, offrono le condizioni pedoclimatiche ottimali per diverse varietà. Il progetto sperimentale è realizzato dal Crea Foreste e Legno su terreni della Provincia di Cosenza. “Altra ragione di gioia e di orgoglio -afferma la presidente della Provincia di Cosenza, Rosaria Succurro- è stata la presenza degli istituti agrari e alberghieri della provincia di Cosenza, che sono scuole professionali su cui sto puntando molto, in quanto rappresentano un punto fermo e di forza che va sempre più sviluppato per valorizzare le nostre peculiarità. La Provincia di Cosenza investe su un patrimonio di enorme valore: natura, cultura e formazione, che significa capacità di generare turismo e di offrire ospitalità e ristorazione di eccellenza. Il tartufo è un’avanguardia della nostra regione e può essere anche elemento di sviluppo turistico. Perciò non può e non deve mancare la vicinanza dell’istituzione”.

 

 

 

 

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