Covid, in Calabria 185 nuovi positivi e tre vittime: crollati in Italia i ricoveri in area critica
Sono 185 (mercoledì erano stati 205) i nuovi positivi al Covid 19 in Calabria – la metà dei guariti, 366 – con 2.996 tamponi fatti e un tasso di positività del 6,17% (ieri 5,77). Tre le vittime con il totale che sale a 1.157. Anche ieri si è registrato un calo (-2) nei ricoveri in terapia intensiva mentre restano stabili a 274 quelli in area medica. Calano anche gli isolati a domicilio (-182) ed i casi attivi (-184). A livello provinciale, il maggior numero di casi (66) sono stati registrati a Cosenza, seguita da Reggio Calabria 51, Catanzaro 27, Crotone 31 e Vibo Valentia 10. Intanto in tutto il Paese c’è voluto un mese e mezzo dal picco del 6 aprile per scendere dall’impennata di contagi e conseguenti ricoveri causati dal SarS-CoV2. La campagna vaccinale sta facendo la sua parte e i numeri, anche se altalenanti nelle singole giornate, sono in discesa. Nelle ultime 24 ore in Italia, secondo i dati del ministero della Salute, sono 4.147 i positivi al test. Mercoledì erano stati 3.937. Le vittime sono 171 rispetto alle 121 di mercoledì. A descrivere l’andamento dell’epidemia, il nuovo monitoraggio della Fondazione indipendente Gimbe che indica come in 50 giorni siano praticamente crollati i ricoveri in area non critica e in terapia intensiva. Dal 6 aprile, i posti letto occupati in area medica sono scesi da 29.337 a 8.557 (-70,8%) e quelli nelle intensive sono passati da 3.743 a 1.323 (-64,7%). A questi dati si aggiungono quelli di Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, secondo cui la percentuale di posti letto nelle terapie intensive degli ospedali italiani occupati da pazienti Covid, aggiornata al 26 maggio, è pari al 14%, ossia -1% rispetto al giorno prima. Mentre è al 13% la percentuale di posti occupati in area non critica, e anche in questo caso si registra un -1% sulle 24 ore precedenti. Per quanto riguarda le singole regioni, solo in Toscana si registra un valore alto, con il 24% di occupazione dei posti in terapia intensiva. Il dato più basso è stato rilevato nella provincia autonoma di Bolzano con il 4%, e tra le regioni il Friuli e il Veneto al 6%. Numeri decisamente incoraggianti se si pensa che la cosiddetta soglia di rischio indicata dal Ministero della Salute è del 30% per le intensive e del 40% per le aree ospedaliere non critiche.