Cresce al Sud la spesa sanitaria privata

ROMA. Cresce la spesa sanitaria privata: complice, probabilmente, anche la lenta erosione di servizi offerti gratuitamente, gli italiani spendono ormai a testa 553,1 euro in un anno per curarsi (dato 2014): erano 449,3 euro nel 2001. È quanto rileva il rapporto Osservasalute, presentato oggi al Gemelli. Sale anche la spesa sanitaria pubblica pro capite, ma resta più bassa che in altri Paesi: nel 2015 ammonta a 1.838 euro pro capite. Nel 2014, la spesa era di 1.817. Segna, cosi, non solo un arresto del trend in diminuzione dal 2010, ma una leggera inversione di tendenza. La spesa pro capite più alta si registra nella PA di Bolzano (2.255 euro) e la più bassa in Calabria (1.725 euro). Il gap è di 530 euro. Ma sale anche, come detto, la spesa privata dei cittadini per la salute, specie al Sud, con un incremento medio annuo dell’1,61%. Il suo valore è, comunque, inferiore rispetto ai valori degli altri Paesi dell’Unione Europea con sistema sanitario pubblico. Tutte le regioni del Sud e le Isole incrementano la spesa sanitaria privata con valori che oscillano fra +1,74% annui in Campania e +3,53% annui in Basilicata. Le regioni del Centro-Nord, invece, presentano incrementi mediamente più contenuti. “Tali differenze – si legge nel rapporto – sono, certamente, attribuibili alla diversa propensione dei cittadini a orientarsi al mercato privato piuttosto che al pubblico, ma possono anche essere determinate da organizzazioni dei servizi pubblici non coerenti con i bisogni della popolazione o non sufficienti alla domanda di prestazioni espressa”.