A Diamante l’ultimo commosso saluto alla povera Serena
E’ stato il vescovo della Diocesi di San Marco Argentano-Scalea, monsignor Leonardo Bonanno, a presiedere la celebrazione dei funerali della ventisettenne Serena Cosentino, morta nella tragedia della funivia in Piemonte insieme al fidanzato, Mohammadreza Hesam Shahaisavandi, trentatreenne di origine iraniana. Nella chiesa di Gesù Buon Pastore di Diamante (Cosenza) presenti anche i genitori, Maurizio e Ada, accompagnati dalle sorelle e dal fratello di Serena, Francesca, Federica e Mauro, straziati dal dolore. Prima della celebrazione, la madre ha dovuto ricorrere alle cure dei sanitari dopo aver avvertito un malore ed è stata sedata. I familiari, tranne la mamma, hanno deciso di indossare una maglia gialla, simbolo della ricerca. La giovane, infatti, era una ricercatrice del Cnr. Aveva preso servizio il 15 marzo scorso.
“Serena ha dimostrato che, senza compromessi, i nostri giovani possono raggiungere i loro obiettivi”, ha detto il vescovo. Sulla bara, coperta di gerbere bianche e gialle, gli amici e i parenti di Serena hanno lasciato alcune foto di momenti felici passati con lei. Presenti alla cerimonia anche il prefetto di Cosenza, Cinzia Guercio, il questore Giovanna Petrocca, il comandante provinciale dei Carabinieri colonnello Piero Sutera e il colonnello della Guardia di finanza Danilo Nastasi, il presidente della Provincia di Cosenza Franco Iacucci e l’assessore Fausto Orsomarso e il Consigliere Giuseppe Aieta per la Regione Calabria, tutti accomunati in un clima di generale commozione.
Al termine, i fratelli hanno letto un loro ricordo e un pensiero dedicato a Serena, tra le lacrime. Il padre ha brevemente ringraziato i presenti: “Avevo scritto qualcosa, ma non riesco a leggerla. Era un angelo sulla terra. L’amore per Serena, datelo ai poveri, a chi ha bisogno – ha detto il papà – io sono sicuro che lei è in paradiso tra gli angeli”. All’uscita del feretro, un volo di palloncini bianchi e gialli e un lungo applauso della folla.