La Diga sul Melito resta incompiuta, Manno: “Pronto ad occupare la Regione”
CATANZARO. Resta un’incompiuta la diga sul fiume Melito, la grande opera pensata per soddisfare le esigenze idriche della città di Catanzaro, ma anche quelle irrigue della fertile piana lametina oltre che per alimentare l’area industriale di Lamezia Terme. A ricordare la necessità di completarla è Grazioso Manno, Presidente del Consorzio di Bonifica Ionio Catanzarese, ente titolare dell’opera, bloccata da intoppi burocratici e contenziosi con la ditta appaltatrice. Manno si dice pronto ad occupare la sede della Regioine, pur di smuovere le acque. “Ma la diga sul fiume Melito, per la Regione Calabria e quindi per il Governo nazionale – chiede – rientra tra le grandi opere strategiche del sud? Perchè di tutto si parla fuorchè di questa diga, che, ricordo, ha avuto il sostegno in un documento, indirizzato al Premier Renzi, firmato da 55 sindaci, i quali individuano in questa infrastruttura idrica la chiave di sviluppo di un vasto territorio in virtù dell’utilizzo plurimo: idropotabile, irriguo, idroelettrico, ambientale e turistico. A leggere le carte e a sentire le parole sembra di si. A distanza di otto anni, di incessante e quotidiano impegno, però continuano a fare solo scalpore ed a rimanere i titoli negli archivi dei giornali, ma non sono seguiti atti concreti”. Manno aggiunge: “Il 15 luglio scorso abbiamo comunicato al Ministro Del Rio, al Presidente della Giunta regionale Oliverio e a tutti coloro che ne avevano interesse (tra questi il Provveditorato alle Opere Pubbliche di Calabria e Sicilia e il Presidente dell’ANAC Cantone) che il nuovo progetto preliminare, elaborato dall’Ufficio Tecnico Consortile, quindi senza ricorrere all’esterno, con un risparmio notevole di centinaia di migliaia di euro, è stato definito e adeguato secondo le indicazioni della Direzione Generali Dighe. Adesso però – aggiunge – Manno è l’ora della verità. Siamo stanchi di aspettare e abbiamo il diritto di sapere che fine ha fatto il lavoro degli ultimi anni per far ripartire l’opera. Stando agli scritti e alle promesse verbali, potremmo essere ragionevolmente sicuri del rifinanziamento poichè le ultime tre giunte regionali che si sono succedute, al massimo livello, hanno documentalmente comunicato al Ministero delle Infrastrutture l’importanza del completamento degli schemi idrici e primo fra questi la Diga sul Fiume Melito. Così come lo stesso Ministro del Rio, in occasione dell’inaugurazione della SS 280, il 19 dicembre 2015, assicurò, alla presenza del Governatore Oliverio, il rifinanziamento dell’opera una volta completato il progetto”. “Ebbene – continua Manno – ora ci siamo, ci aspettiamo che questo avvenga e che come opportunamente sta facendo in questi giorni il presidente Oliverio , che ha aperto un canale privilegiato con il Governo incontrando il sottosegretario De Vincenti in occasione della Legge di Stabilità, l’infrastruttura irrigua Melito rientri insieme ad altre questioni tra le priorità della Regione. La validità dell’opera – continua – è fuori discussione. Completando la diga si costruisce il futuro, infatti consente di superare tutti i problemi di approvvigionamento idrico non solo della città di Catanzaro, ma l’ultimazione e realizzazione dell’invaso, influisce in modo determinante sull’approvvigionamento idropotabile della Calabria Centrale, che oggi si basa su un articolato sistema acquedottistico alimentato da pozzi, invasi artificiali, sorgenti e derivazioni fluviali. Credo fermamente – dice Manno – che su questa vicenda il tempo sta per scadere, non è argomento che può essere trattato solo come notizia di cronaca, bensi merita la massima attenzione. Abbiamo l’intenzione di riunire i 55 sindaci del comprensorio, nonchè Enti, associazioni, sindacati e forze sociali per decidere cosa fare. Occupare la cittadella regionale? Se necessario lo faremo! Occupare il Ministero delle Infrastrutture? E’ molto probabile! Un sano e coerente pragmatismo – conclude Manno – al quale non rinunciamo”.