Domenica 16 novembre le Sentinelle in Piedi tornano in piazza

Domenica 16 novembre le Sentinelle in Piedi tornano in piazza

Domenica 16 novembre, presso piazza Italia, dalle ore 10:30 si terrà la terza veglia delle Sentinelle in Piedi, la rete laica, apartitica ed interconfessionale che in tutto il Paese si batte per la promozione e la valorizzazione della famiglia naturale, basata sull’unione insostituibile ed inimitabile di un uomo e una donna che, condividendo un percorso di vita in comune fatto non solo di diritti ma anche di doveri, generano ed educano i propri figli. In un Paese in cui, infatti, il tasso di natalità ha toccato livelli negativi mai registrati ed impensabili sino a qualche anno fa, è necessario che le politiche governative mettano imprescindibilmente al centro dei loro programmi interventi mirati a favorire la formazione e il benessere delle famiglia naturale, intesa come il luogo primordiale dove l’individuo, per la prima volta, scopre se stesso ed ha coscienza di sé in un contesto relazionale, non solo affettivo ma anche naturale, ai fini della sua crescita personale e della graduale realizzazione della propria personalità. I recenti fatti di cronaca e di politica, inoltre, necessitano, da parte di tutti coloro che abbiano a cuore questa prospettiva decisiva, un ulteriore passo in avanti nei termini di una sempre crescente informazione, responsabilizzazione e partecipazione a quelle che sono le dinamiche sociali, le quali vengono fortemente condizionate da percorsi culturali che spesso sfuggono alla nostra reale consapevolezza. Proprio in quest’ottica, le Sentinelle in Piedi ribadiscono che la famiglia naturale, oggi più che mai, sta attraversando una fase di dura contestazione e di accanimento relativistico, segno evidente del fatto che, colpendo la famiglia, si intende colpire l’Uomo nella sua dimensione antropologica, rendendolo di fatto un individuo solo, in balia delle regole del mercato e privo di valori morali che non siano quelli del pensiero unico dominate. È ormai innegabile che una violenza di stampo nichilista, che vede nell’ideologia gender il suo principale cavallo di battaglia, si sia abbattuta sul nostro Paese. Come parimenti innegabile deve essere la necessità di reagire a tutto questo per chiarire due concetti irrinunciabili: la difesa della libertà educativa, ribadendo che l’educazione è compito esclusivo delle famiglia; ed inoltre la difesa della libertà di espressione contro chi intende affermare che difendere la centralità ed il ruolo sociale della famiglia naturale debba essere considerato un reato al pari di razzismo ed antisemitismo.

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