Draghi stoppa l’idea di Letta per una tassa di successione

Draghi stoppa l’idea di Letta per una tassa di successione

 

La proposta del segretario del Pd, Enrico Letta, di finanziare una “dote per i diciottenni” con una tassa di successione è stata stoppata a stretto giro dal premier, Mario Draghi. “Lancio la proposta di dote per i diciottenni. Per la generazione più in crisi un aiuto concreto per studi, lavoro, casa. Per essere seri va finanziata non a debito (lo ripagherebbero loro) ma chiedendo all’1% più ricco del paese di pagarla con la tassa di successione”, ha scritto su Twitter Letta che per ottenere quell’obiettivo si dice “disposto a venire a patti anche sulla legge elettorale”. Nella conferenza stampa di presentazione del Dl Sostegni bis, Draghi ha liquidato così la proposta: “Non ne abbiamo mai parlato, non l’abbiamo mai guardata ma non è il momento di prendere i soldi ai cittadini ma di darli”. “Anche in questa circostanza c’è piena sintonia con il premier Draghi, se c’è una cosa di cui l’Italia non ha bisogno sono nuove tasse. Letta e il Pd si rassegnino”, ha commentato il leader della Lega, Matteo Salvini su twitter. Contro l’idea di Letta si schiera anche Forza Italia. “Fintanto che al governo ci saranno Fi e il centrodestra, Letta si scordi qualsiasi irricevibile aumento di tasse -afferma Roberto Occhiuto, capogruppo di Fi alla Camera-. Il segretario dem vuole mettere le mani nelle tasche degli italiani? Lo dica ai cittadini in campagna elettorale e proponga al Paese un esecutivo di sinistra con al primo punto l’aumento della pressione fiscale. Per quanto ci riguarda quella di Letta è un’idea non percorribile da questo governo di unità nazionale che ha come obiettivi il superamento dell’emergenza sanitaria ed economica”.

 

 

 

 

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