Ferrovie della Sila fra tratte turistiche, le richieste di Legambiente
SAN GIOVANNI IN FIORE. La ferrovia silana è nell’elenco delle ferrovie turistiche. E’ stato approvato alla unanimità, in prima lettura, alla Camera dei Deputati il progetto di legge riguardante “disposizioni per l’istituzione di ferrovie turistiche mediante il reimpiego di linee in disuso o in corso di dismissione situate in aree di particolare pregio naturalistico o archeologico”. Lo rende noto, con un comunicato, Legambiente. “La legge, che ha la finalità la salvaguardare e valorizzare le tratte ferroviarie di particolare pregio culturale, paesaggistico e turistico, che comprendono i tracciati ferroviari, le stazioni e le relative opere d’arte e pertinenze, nonchè dei mezzi rotabili storici e turistici abilitati a percorrerle, definisce – spiega la nota di Legambiente Sila – un primo elenco di tratte ferroviarie da valorizzare e le classifica come tratte ad uso turistico, e tra queste è stata inserita anche la Ferrovia Silana nell’intero tratto da Cosenza-San Giovanni in Fiore. L’inserimento della ferrovia silana nel primo elenco delle ferrovie turistiche – scrive l’associazione ambientalista – è un primo e importante risultato utile a raggiungere gli altri obiettivi che il Comitato per la Salvaguardia della Ferrovia Silana si è posto attraverso la petizione popolare che ha raccolto oltre 4 mila firme, con cui si chiedeva alla Regione Calabria di rispristinare la tratta ferrovia Cosenza- San Giovanni in Fiore e di mettere in atto tutte le misure conseguenti a evitare lo smantellamento della infrastruttura ferroviaria e rilanciare il treno come mezzo di trasporto per collegare il centro silano al capoluogo. Per quello che ci riguarda il riconoscimento della tratta silana come ferrovia turistica è solo un primo obiettivo utile a non disperdere il patrimonio pubblico rappresentato dalla infrastruttura ferroviaria, ma quello che continuiamo a chiedere, senza ottenere nessuna risposta da parte della Regione Calabria, è il ripristino della tratta per l’utilizzo di viaggiatori e pendolari durante tutto l’anno anche per ridurre l’isolamento delle aree interne silane. Per noi il Treno della Sila – si legge – non è una operazione di nostalgia, ma un serio investimento sulla mobilità sostenibile che aiuti in maniera concreta lo sviluppo socio-economico del territorio e riduca i rischi e l’isolamento”. Il Comitato per la Salvaguardia della Ferrovia Silana chiede alla Regione Calabria una serie di provvedimenti: non procedere alla chiusura e la sdemanializzazione della tratta ferroviaria Camigliatello Silano – San Giovanni in Fiore, come previsto dalla delibera della Giunta n.380 del 23 Ottobre 2013; modificare la delibera n.124 del 8/04/2014 che prevede la dismissione immediata della tratta ferrate San Nicola/Silvana Mansio – San Giovanni in Fiore; riattivare l’intera tratta ferroviaria Cosenza – San Giovanni in Fiore con la messa in esercizio di un sistema di trasporto ferroviario locale sostenibile; garantire la manutenzione ordinaria e straordinaria dell’intera tratta, sia a servizio delle comunità locali, sia quale strumento di valorizzazione del turismo natura e del Parco nazionale della Sila; realizzare un progetto per il recupero della linea ferrata da finanziare con le risorse della Programmazione Comunitaria 2014/2020; promuovere la ferrovia silana e il suo ambito naturalistico all’interno degli itinerari turistici nazionali, e proporre la tratta Camigliatello Silano – San Giovanni in Fiore tra le ferrovie d’alta quota da riconoscere quale patrimonio dell’Unesco.