Fico in visita a San Ferdinando: “Salvaguardare i diritti di chi lavora”

SAN FERDINANDO. “Qua parliamo dei diritti dei lavoratori, è una questione assoluta di diritti di lavoratori, perché noi siamo in una Piana che produce agrumi, arance meravigliose, durante l’inverno, e quindi le aziende agricole devono avere i braccianti per il lavoro; braccianti che, siano migranti col permesso di soggiorno o che siano italiani, devono essere garantiti al cento per cento nei loro diritti. Quindi le paghe devono essere adeguate e le aziende agricole devono potersi occupare anche di alcune situazioni, come l’alloggio o il vitto di queste persone, perché così ha sempre funzionato”. Roberto Fico parla dei diritti negati ai lavoratori, in gran parte migranti, impiegati per pochi euro nella piana di Gioia Tauro come braccianti. La terza carica dello stato si è recata ieri nella tendopoli di San Ferdinando, dopo le tensioni dei giorni scorsi, seguiti alla morte di Soumalia Sacko, il sindacalista ucciso mentre prelevava lamiere per fare una baracca, da una vecchia fabbrica in disuso da 10 anni. “Si devono mettere in campo – dice Fico – altre risorse che possono essere risorse europee, che può essere l’aiuto dei sindaci nell’accoglienza diffusa, perché qui nessuno vuole la tendopoli, anche se è molto meglio della baraccopoli ed è nella legalità. Ma noi vogliamo un altro tipo di diritto del lavoro e dei lavoratori – spiega – perché tutti vogliamo le arance calabresi sulle tavole ma per prendere queste arance c’è un’azienda agricola che in questo momento sfrutta dei lavoratori. La bravura di uno Stato deve essere quella di riuscire a trovare soluzioni a problemi complessi, perché se riusciamo a trovare soluzioni a problemi complessi significa che siamo uno Stato in grado di fare economia”. E allora, aggiunge il presidente della Camera, “a questo punto dobbiamo anche parlare di grande distribuzione, che abbatte i prezzi e gli agricoltori non ce la fanno e i braccianti che sono la catena più debole vengono schiavizzati e sfruttati. Questa situazione deve finire e ci vuole anche un consumo critico”. Fico chiama in causa le istituzioni europee: “L’Europa – dice – spesso ci lascia soli su situazioni così gravi come quelle degli arrivi e degli sbarchi. Ci sono accordi che vanno assolutamente rivisti, perché se al porto di Gioia Tauro arrivano carichi di arance a basso costo che vengono dalla Tunisia, abbattono i prezzi; la grande distribuzione si prende le arance con un prezzo bassissimo. È chiaro che gli agricoltori, i contadini, le aziende agricole non ce la fanno, e poi l’anello più debole paga”. “Dobbiamo riuscire – conclude – a progettare insieme ai Comuni, insieme alla Regione Calabria, insieme allo Stato e al prefetto, un progetto che ci porti fuori da questa situazione e porti diritti ai lavoratori e benessere”.