Fondi Ue, l’Ance Calabria: “Si rischia l’ennesima beffa per il Sud”

CATANZARO. “Chiediamo alla deputazione calabrese e ai candidati alla presidenza della Regione Calabria di intervenire tempestivamente. Il piano di investimenti con la Bei per 10 miliardi di euro, che il Governo italiano si appresta a proporre alla task force europea, rischia di diventare l’ennesima beffa per la Calabria e il Mezzogiorno”. Lo sostiene, in una nota, Francesco Berna, presidente regionale di Ance, l’associazione dei costruttori edili. “È necessario – aggiunge – prevedere subito una correzione di quella che si preannuncia come una nuova esclusione del Sud da una partita fondamentale per dare una boccata d’ossigeno all’economia. Corriamo seriamente il pericolo di vedere riproposta la situazione che abbiamo vissuto con lo Sblocca Italia, nell’ambito del quale soltanto pochissime briciole sono arrivate all’Italia meridionale e soprattutto a quelle regioni che, come la Calabria, hanno invece un vitale bisogno di veder ripartire l’economia attraverso lo stimolo della domanda che deriva dal settore pubblico”. I progetti del piano con la Bei, è detto in un comunicato, saranno un migliaio, con una dotazione media di 10 milioni di euro ciascuno, e dovrebbero essere cantierati nel triennio 2015-2017, dopo essere passati al vaglio della stessa Banca europea degli investimenti e della Commissione. Una sintesi dei progetti che saranno stati approvati sarà presentata all’Ecofin di dicembre. “È questo il momento – prosegue Berna – di intervenire con la massima urgenza per cercare di individuare quei progetti indispensabili per la Calabria. L’edilizia ha bisogno di commesse pubbliche rilevanti, che diano respiro e stimolino anche l’occupazione del comparto edile, ormai ridotta ai minimi termini. La spaventosa crisi che sta attraversando il mercato immobiliare rende ancora più importante l’attivazione di politiche keynesiane che passino da investimenti pubblici. La gravità del momento economico che stiamo attraversando impone il massimo senso di responsabilità da parte del Governo e delle istituzioni centrali verso un Sud sempre più marginalizzato e abbandonato a se stesso. E d’altra parte ci ostiniamo a credere che chi ci governa non continuerà a essere miope e distratto nei confronti di una realtà che, come fotografato dal rapporto Svimez, va verso la desertificazione industriale”. “Noi non vogliamo dare l’idea di un Mezzogiorno e di una Calabria che si piangono addosso – sostiene ancora il presidente regionale di Ance – ma al tempo stesso abbiamo il dovere, nelle forme giuste e nel rispetto dei ruoli e delle diverse funzioni istituzionali, di evidenziare quanto sta accadendo. In tal senso, chiediamo alla nostra deputazione di levare subito la loro voce, esercitando nei confronti del governo quel giusto ruolo di stimolo e anche di pressione, in termini di rappresentanza politica del territorio e di un’economia ormai prostrata. Tutti i deputati e tutti i senatori eletti in Calabria facciano la loro parte, dimostrando che la loro presenza a Montecitorio e a Palazzo Madama serve concretamente per salvaguardare interessi reali dei calabresi e delle loro aziende. Propongano l’inserimento di opere pubbliche da realizzare in Calabria nell’elenco che dovrà essere presentato dal ministro Padoan alla task force e vigilino affinché ciò avvenga effettivamente. Noi, come Ance, siamo disponibili a fornire ogni supporto eventualmente necessario in nome della categoria che rappresentiamo”. “Anche i candidati alla presidenza della Regione – conclude Berna – hanno il compito di intervenire nell’immediato perché da questa partita passa anche la possibilità di rivitalizzare l’edilizia e, dunque, l’economia calabrese, attivando le leve di una ripresa che stenta ad arrivare. Noi, come imprenditori, auspichiamo che su questo tema si crei un ampio e trasversale fronte comune”.

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