Giustizia, M5S: “Gravi reati rischiano prescrizione in Calabria”
CATANZARO. “Interventi urgenti” contro le imminenti prescrizioni dei reati contestati in appello all’ex governatore Giuseppe Scopelliti, delle presunte false testimonianze sulla vicenda di Federica Monteleone e della presunta appropriazione indebita di denaro pubblico da dirigenti del Comune di Reggio Calabria sono stati chiesti dai deputati 5 stelle Dalila Nesci, Giulia Sarti, Alfonso Bonafede e Vittorio Ferraresi, gli ultimi tre in commissione Giustizia. “Con l’avvento della prescrizione – affermano – trionfa l’ingiustizia pura e va alle stelle la sfiducia per le istituzioni, incapaci perfino di pronunciarsi. In una regione come la Calabria, ciò importa la sconfitta finale dello Stato. Ricordiamo – hanno aggiunto nella lettera i parlamentari 5 stelle – che il Comune di Reggio Calabria fu sciolto per contiguità mafiose. La condanna in primo grado dello Scopelliti seguì a un suicidio improvviso che, indipendentemente dai fatti concreti, complicò l’accertamento della verità processuale. Infine, dopo la morte di Federica Monteleone e di altri due giovanissimi, Flavio Scutellà ed Eva Ruscio, nel 2007 il governo proclamò l’emergenza sanitaria in Calabria, destinò circa trecento milioni di euro per nuovi ospedali mai costruiti e poi inviò una commissione d’inchiesta che provò diffusa illegalità e influenza mafiosa nella gestione dell’intero servizio. Pertanto – hanno scritto i parlamentari – se anche stavolta vince la prescrizione è una disfatta, che cancella ogni speranza residua e vanifica il lavoro dei magistrati e di tutto il personale pubblico che ogni giorno combatte contro lo spopolamento della Calabria, figlio del predominio della criminalità mafiosa e massonica. Il governo – hanno concluso i 5 stelle – non può permettersi di abbandonare la Calabria”.