Naufragio di Cutro, familiari e superstiti faranno causa al Governo

Naufragio di Cutro, familiari e superstiti faranno causa al Governo

CUTRO(KR)/ Nel giorno della commemorazione, ad un anno esatto dalla tragedia, superstiti e familiari delle vittime del naufragio del 26 febbraio 2023 del caicco Summer love, hanno deciso di mettere nero su bianco le accuse di inadempienza agli impegni presi dal Governo italiano e hanno annunciato l’imminente presentazione di una causa risarcitoria nei confronti dell’esecutivo per omissione di soccorso. Ad annunciarlo gli stessi familiari affiancati da uno dei tre legali che li stanno assistendo, l’avvocato Stefano Bertone del foro di Torino. Un ricorso che scatterà nel momento in cui la Procura chiuderà le indagini sulla catena dei soccorsi già avviate nei giorni immediatamente successivi alla tragedia e che ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di sei tra ufficiali e sottufficiali della Guardia di finanza e della Guardia costiera. La causa sarà intentata alla presidenza del Consiglio dei ministri ed ai ministeri dei Trasporti e dell’Economia, ma non è escluso che possa essere estesa anche a Frontex, l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera. “Uno degli aspetti da chiarire -ha spiegato Bertone- è quando le autorità hanno saputo della presenza della barca. Dalle 17 del 25 febbraio, l’aereo Frontex aveva monitorato l’imbarcazione dopo avere intercettato alcune chiamate. Quindi, cosa ha fatto Frontex in quelle ore prima della segnalazione delle 22.35 alla centrale di Varsavia? Sul fronte risarcitorio c’è tutto un sistema che non ha funzionato. Frontex si è tenuto un’informazione per diverse ore consentendo alle autorità italiane di sbagliare. Certo, questa non può essere una giustificazione”. La causa va a concretizzare quelle che sono state le lamentele manifestate da superstiti e familiari delle vittime nei tre giorni di iniziative promosse dalla rete 26 Febbraio per gli impegni non mantenuti dal governo italiano. A cominciare dai mancati ricongiungimenti familiari con l’apertura di corridoi umanitari. Lamentele ribadite anche all’alba, durante la veglia sulla spiaggia di Steccato di Cutro organizzata dai giornalisti di Crotonenews. In tanti si sono ritrovati davanti al mare, burrascoso come un anno fa, dove hanno perso la vita in 94, 35 dei quali erano bambini o ragazzini. Piccole vittime ricordate con 35 peluche sistemati a cerchio intorno ad una maglietta bianca con su scritto Kr46M0, la dicitura con cui era stato indicato una delle vittime più piccole, di solo pochi mesi. E poi 94 candele accese a rischiarare il buio della notte temperato dalla luce della luna che non c’era quella notte maledetta. Stare in silenzio davanti al mare in tempesta è stata un’esperienza toccante e carica di angoscia per tutti i presenti al pensiero di cosa possa avere provato chi si trovò travolto e rimase in balia delle onde. Ma è stato devastante per chi quella tragedia l’ha vissuta in prima persona o chi in quel mare ha perso i propri cari. “Ho rivissuto le stesse emozioni di quel giorno, quando la barca è affondata. Ed è stato molto difficile” ha raccontato Samir, 18enne afghano che adesso vive ad Amburgo. Lui si è salvato aggrappandosi ad un pezzo di legno. E non ha dubbi: “i soccorsi sono arrivati tardi e quando siamo giunti sulla spiaggia non c’era nessuno”. Una donna, che nel naufragio ha perso la sorella e due nipoti non ha retto al dolore. Prima un pianto dirotto abbracciata ad uno dei pescatori che per primi sono intervenuti, poi un urlo a lacerare il silenzio della notte e infine un malore.

 

 

 

 

 

 

 

 

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