“Il Liceo Classico Galluppi di Catanzaro è un’istituzione scolastica identitaria della città da difendere”
Riceviamo e pubblichiamo nota stampa giunta alla redazione di RTC e del Giornale di Calabria di Alessandra Pasqua, architetto e docente del Liceo Classico Galluppi, importante istituto scolastico che subirà un processo di accorpamento, i cui studenti hanno manifestato ieri per le vie della città:
“Il compianto professore Nuccio Ordine, docente universitario di Letteratura Italiana, in un suo importante lavoro, ha delineato un vero e proprio manifesto della teoria dell’utilità dell’inutile, ovvero del valore del patrimonio culturale che conferisce significato alla vita delle persone grazie ai valori universali di cui è portatore e quindi pone in evidenza la necessità di tutelare e tramandare il capitale culturale materiale ed immateriale di un territorio. Ordine sostiene che non è vero che sia utile solo ciò che produce profitto. Esistono saperi ritenuti inutili che invece si rivelano di una straordinaria utilità. Il denaro come fine della economia liberista e il culto dell’utilità e del tecnicismo finiscono per inaridire lo spirito, minando l’integrità delle scuole e delle università, l’arte e la creatività, ma anche alcuni valori fondamentali come la dignità, l’amore e la verità (Ordine, 2013). Le riflessioni del Professore Ordine risultano più che mai calzanti rispetto al riordino scolastico, previsto per l’anno scolastico 2023/2024, che investe le scuole italiane, e dunque anche la provincia di Catanzaro, per effetto della Legge n. 197 del 29 dicembre 2022, art. 1, c. 557. Il Liceo Classico “Pasquale Galluppi” di Catanzaro, con circa 600 alunni iscritti, dovrà essere accorpato con un’altra istituzione scolastica al fine di raggiungere il numero minimo di 900 studenti. Il primo accordo che si era raggiunto con l’amministrazione provinciale vedeva l’unione fra il Liceo Classico ed il Convitto Galluppi al fine di preservare la memoria storica dell’Istituzione, e favorire la costituzione del Liceo Europeo, un indirizzo di formazione che prevede il tempo pieno e lo studio di due lingue europee. In un secondo momento la Provincia ha prospettato l’accorpamento di tre istituti scolastici, aggiungendo ai due menzionati anche il Liceo “De Nobili” di Catanzaro. Con questa seconda prospettiva si arriverebbe ad un totale di 2.198 studenti, con il risultato di creare un polo d’istruzione enorme, di difficile gestione. È questo il motivo che ha spinto gli studenti del Liceo Classico Galluppi a manifestare il proprio dissenso con un corteo, affiancati da rappresentanti delle istituzioni comunali, intellettuali, ex allievi e dalla sezione di Italia Nostra di Catanzaro. Aumentando il numero degli utenti e tagliando sulle risorse del personale amministrativo e sulle dirigenze si creerebbero enormi problemi sulla gestione delle scuole, che si riverserebbero sugli insegnanti, sempre più oberati da incombenze burocratiche di competenza delle segreterie depotenziate e, soprattutto, sulla qualità dei servizi offerti agli studenti. Le scuole oramai sono delle realtà molto complesse poiché sempre più molteplice diviene l’offerta formativa, che deve rispondere ai bisogni di una società in continuo cambiamento. Tutti gli operatori del Liceo Classico confidano in una riorganizzazione del settore scolastico che non penalizzi soprattutto la città di Catanzaro, ed in primis la propria istituzione, ma distribuisca il carico dei tagli in tutta la provincia, nel rispetto delle linee guida previste dalla legge. Il compito è gravoso e delicato perché si rischia di snaturare l’identità delle singole scuole. L’antropologo Marc Augé ha codificato il termine di nonluogo per indicare quegli spazi che non sono identitari di una comunità. I nonluoghi sono gli spazi dell’anonimato frequentati da individui simili ma sempre più soli. Alle periferie degradate si contrappongono gli spazi antropologici, ovvero gli abitati storici, qualificanti, custodi della memoria e della tradizione. Pertanto Augé sottolinea la necessità di preservare il carattere di testimonianza storica ai centri urbani al fine di ridare significato ai luoghi e dignità ai gruppi sociali che vi abitano (Augé, 2018). Minare la tradizione, la storia del Liceo Classico di Catanzaro significa cancellare l’identità della collettività, rendere il centro storico un nonluogo, privo di significato e di memoria. Preservarne il nome è più che mai indispensabile, se si tiene conto che si tratta dell’istituzione scolastica più antica e prestigiosa della città, in continuità con il collegio gesuitico fondato nel 1563, che ha formato per secoli gli intellettuali della città”.