Dimensionamento scolastico, il Pd esprime preoccupazione per gli accorpamenti “abnormi”

Dimensionamento scolastico, il Pd esprime preoccupazione per gli accorpamenti “abnormi”

“L’avvicinarsi della data del 15 ottobre 2023, termine ultimo per presentare il piano di dimensionamento scolastico che ogni Provincia è chiamata a inviare alla Regione Calabria, determina un innalzamento generalizzato di mobilitazione, di attenzione, di proteste e di preoccupazione per le ricadute che tale provvedimento potrebbe avere sul territorio calabrese”. Lo afferma il Pd Calabria in una nota di Maria Chiara Chiodo, responsabile scuola del partito, e Pasquale Mancuso, responsabile aree interne che definiscono “impensabili alcuni accorpamenti abnormi nelle grandi città con forzature discutibili ed ancor più gravi nelle aree interne dove non è possibile “comprimere” scuole attraverso semplici applicazioni “lineari” delle norme senza tener conto della “realtà” dei luoghi e della loro specifica peculiarità, all’interno delle quali il provvedimento creerebbe condizioni di oggettiva sofferenza a cominciare dalla difficile mobilità conseguenza delle infrastrutture poco e male sviluppate, e della carenza di servizi pubblici adeguati”. Nelle aree interne, si fa rilevare, “la misura viene vissuta, purtroppo, come una ulteriore lesione o menomazione di un diritto, qual è quello alla Istruzione ed alla formazione, non sopportabile in realtà già marginali e deboli e che non riescono a difendere neppure l’essenziale ed irrinunciabile tutela della Salute e del diritto alla mobilità. Ne deriva -continua la nota – una semplice e drammatica conseguenza: viene meno il diritto di cittadinanza e si rompe quel “patto sociale” che, fino ad oggi, ha garantito, in realtà pure disagiate e marginalizzate, diritti minimi e senza traumi sociali ulteriori. Non ci attardiamo su utilizzi di parte a fini propagandistici su quanto sta accadendo, ma è indubbio che, tanto sui contenuti delle disposizioni di provenienza nazionale, quanto sulle Linee Guida Regionali, nonché sulla chiara inadeguatezza della fase di concertazione e di confronto da parte delle Istituzioni Locali, si è determinata una condizione non all’altezza dell’importanza dei tempi che la scuola e le comunità richiedono”. Questa sofferente e grave condizione, rilevano i due esponenti del Pd, “è sotto gli occhi di tutti e non può essere, per nessun motivo, minimizzata.Non si lasci nulla di intentato -continua la nota- e si impegnino, subito, in questi giorni decisivi, tutte le istituzioni preposte perché nulla venga vissuto come freddo, obbligato e dovuto ‘adempimento burocratico’ ma che, al contrario, si entri nel merito di ogni singola decisione con l’apporto di tutti i soggetti chiamati ad esprimere una valutazione”.

 

 

 

 

 

 

 

 

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