Il presidente dell’antimafia, Morra: “Il vero problema è il narcisismo giudiziario”
“La riforma della giustizia proposta dalla ministra Cartabia può avere un’influenza positiva sulle nomine in magistratura, eliminando le logiche correntizie”. Lo ha detto il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra, parlando con i giornalisti a margine di un incontro a Lamezia Terme sul tema “Lobby & Logge. Spunti di riflessione critica sulla Riforma Cartabia” cui ha partecipato insieme all’ex presidente dell’Anm Luca Palamara. “Le nomine in magistratura -ha aggiunto Morra- dovrebbero premiare l’effettiva volontà di fare verità e giustizia, ma non é così. Quanto é emerso, per esempio, dalla vicenda Eni-Amara riguardo la Procura della Repubblica di Milano, dovrebbe indurre ad allontanare da qualunque responsabilità di vertice, ma forse anche da qualunque carica a livello giudiziario, chi, avendo ottenuto prove a discolpa dell’imputato, le ha occultate per portare avanti la tesi accusatoria anche contro ogni evidenza giudiziaria. Quindi, il vero problema é il ‘narcisismo giudiziario’ in base al quale il pm o il presidente di Tribunale che si innamora della propria tesi, é disposto a tutto, anche contro ogni evidenza cartesiana, pur di fare prevalere la propria ragione. Ma non esiste la ragione del magistrato, esiste soltanto la verità. E il magistrato, qualunque magistrato, sia requirente che giudicante, deve sottostare a questa logica perché é un servitore dello Stato e, in quanto tale, deve accertare la verità, anche se questa dovesse penalizzare l’ufficio di cui é titolare”.