Il segretario della Cisal, Cavallaro e Dieni (M5S): “Con il Pnrr colmare il divario Nord-Sud”

Il segretario della Cisal, Cavallaro e Dieni (M5S): “Con il Pnrr colmare il divario Nord-Sud”

“Il Pnrr è un’opportunità per cercare di colmare il divario Nord-Sud, ma potrebbe trasformarsi anche nello strumento che amplierà questo profondo gap”. Lo dichiara  il segretario generale della Cisal, Francesco Cavallaro.
“Superata la prima fase del Pnrr, caratterizzata da attività di mera programmazione – spiega – bisogna passare ai fatti e in questo contesto, come rilevato dalla Corte dei Conti, la disponibilità ancora limitata di strutture tecniche a sostegno delle capacità progettuali delle amministrazioni territoriali sta creando grossi problemi soprattutto agli enti locali del Sud, in balia di apparati burocratici fragili, carenza di risorse umane e di professionalità necessarie alla gestione delle varie attività previste. L’annunciato grande piano di formazione del personale pubblico, tra l’altro non calibrato sulle specificità del Pnrr e sul grado di preparazione già posseduto dalla stragrande maggioranza dei dipendenti, non basta. Necessario un patto sociale specifico per il Meridione d’Italia – conclude – per far sì che non si perda una partita determinante per il futuro, non solo del Sud, ma di tutto il Paese”. “Lo abbiamo segnalato nella relazione annuale del Copasir 2021-22 e lo voglio ripetere ora, a seguito del Patto di Napoli: la tenuta sociale del Mezzogiorno rappresenta un problema di sicurezza nazionale”. Lo dichiara  Federica Dieni, deputata del M5S e Vice Presidente del Copasir. “Perché il Mezzogiorno diventi il motore del Paese, guidandone la rinascita e la ripresa come auspicato dal Presidente del Consiglio, è necessario valutare non quanto, ma come il 40% delle risorse del Pnrr, previsto per il Meridione, verrà distribuito. Il Sud Italia – aggiunge Dieni –  non può permettersi di perdere questa grande occasione di sviluppo. Bisogna evitare in tutti i modi le contaminazioni da parte della criminalità organizzata con determinazione ed una pluralità di interventi tanto preventivi quanto repressivi e con una presenza capillare delle forze dell’ordine e degli apparati di sicurezza, sia a livello territoriale che digitale, dove sta crescendo il ricorso delle criptovalute da parte di questi criminali”.

 

 

 

 

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