Il Sindacato Medici Italiani: “La farmacia non può sostituire il medico di base”

Il Sindacato Medici Italiani: “La farmacia non può sostituire il medico di base”

 

“Abbiamo scritto al Presidente della Giunta regione della Calabria, all’Assessore alla Sanità regionale, ai Direttori Generali delle Aziende Sanitarie Provinciali (ASP) in seguito all’avvio Sperimentazione della farmacia dei servizi per segnalare incongruenze e l’esclusione da parte dell’Asp di Cosenza dei medici di medicina generale e delle Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT) dai servizi offerti dalle farmacie, che ricordiamo essere gestite da figure professionali che non possiedono i requisiti necessari, al contrario dei medici di medicina generale”. Lo si legge in una nota della segreteria regionale Calabria del Sindacato Medici Italiani.
“Abbiamo segnalato, inoltre, – è scritto – che per le farmacie non è fatto obbligo di usare delle piattaforme conformi, per cui ci può essere il rischio che non ci sia certezza su quale struttura o singolo professionista sia il destinatario dell’esame effettuato. Il punto fondamentale, della nostra lettera alle autorità politiche e ammnistrative responsabili della sanità regionale, è quello relativo all’anamnesi del paziente il cui tenutario non può che essere il medico di famiglia. A tutto questo – scrive il sindacato – deve essere aggiunto che la competenza sanitaria in senso letterale spetta ai medici di medicina generale che si troverebbero ad effettuare delle prescrizioni sui propri pazienti, affidando gli stessi alle farmacie, che pur riconoscendogli la massima stima, non possono essere sostitutive di quei ruoli che spettano esclusivamente al medico. Non tenere conto la categoria medica come previsto dalla Decreto del Commissario ad Acta 189/ 2023 – scrive il sindacato – è un grave atto di delegittimazione della categoria che, oltretutto, consorziandosi in forme associative quali AFT, ha incrementato i servizi erogati. Per questo appare inconsueto che non possano essere compresi spirometrie, ECG, holter cardiaci e pressori per le attività degli studi dei medici di famiglia. Respingiamo, per queste ragioni, – continua la nota – le prerogative del DCA189/23 ritenendole oltraggiose per l’intera categoria medica e le reputiamo anche pericolose per la salute dei pazienti, che avendo a disposizione la competenza medica del proprio MMG si vedono trasferiti in farmacie. Per queste ragioni – si fa rilevare – s’invitano il Presidente della Regione Calabria, l’Assessore alla Sanità e i Direttori Generali delle ASP a volere valorizzare a pieno le competenze medici di medicina generale e quelle delle Aggregazioni Funzionali Territoriali al fine di poter garantire l’abbattimento delle liste d’attesa, e fornendo, allo stesso tempo, una qualità della prestazione medica qualitativamente migliore”.

 

 

 

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