Il sindacato Slp-Cisl denuncia: “A Cosenza molti i problemi nel settore del recapito”
Il segretario generale provinciale del sindacato Slp-Cisl Cosenza, Giovanni Benvenuto, ha scritto a Poste Italiane S.p.A. per denunciare “i gravi problemi che – spiega – quotidianamente si registrano nel settore del recapito”.
«Il settore del recapito in Poste Italiane – si legge nel testo – ha avuto pochi anni fa la sua ennesima riorganizzazione e gli uomini dell’Azienda si diedero tanto da fare per declinare in ogni dove la bontà delle azioni intraprese.L’ingegnerizzazione degli ultimi anni del settore non ha portato nulla di buono se non: zone allargate a dismisura e prodotti che non si riescono a consegnare all’interno dell’orario di lavoro; revisioni mai portate a compimento; formazione degli operatori delle lavorazioni interne fatta… con il passaparola; nei Pdd alcuni incaricati d’area si ingegnano ogni mattina a lavorare il prodotto in arrivo e poi a portarlo nelle case dei cittadini, altri si rifiutano per competenze mai acquisite; luoghi di lavoro pensati per lavorare lettere e giornali, mentre oggi arrivano valanghe di pacchi all’interno di sacchi abnormi e pesanti che al mattino vengono trascinati all’interno da colleghe o da inidonei con patologie.Non serve a nulla – prosegue Benvenuto – spostare ogni anno Direttori o nominare, finalmente, dopo anni nuovi capisquadra se poi in ogni Centro mancano titolari di zone e titolari di linee business. Parliamo di numeri che in alcuni casi superano la decina per ruolo; mancano palmari e stampanti o dove esistono sono obsoleti e malfunzionanti. Si assiste inoltra al mattino ad una voglia matta di arrivare presto sul posto di lavoro… per poter usufruire dei pochi palmari funzionante e nuovi; si utilizzano tanti Ctd che non vengono impiegati sulle zone dove vi sono lunghe assenze per malattia o colleghi in ferie, ma diventano degli effettivi titolari di zone, in spregio alla speranza dei tanti lavoratori in Mobilità Regionale e Nazionale di poter ritornare a casa; giornalmente si mortificano i Direttori dei centri e gli interi staff, lì dove esistono, per i risultati che non vengono raggiunti o per i prodotti non recapitati… Ma come si può recapitare senza avere operatori in numero sufficiente all’organizzazione del lavoro, come si possono lavorare prodotti quando mancano anche L.I.? Nel mentre, alcuni colleghi di Ram ancora oggi utilizzano un gergo verbale greve e non consono ad un lavoro di squadra”.
“Inoltre – scrive il segretario Generale dell’Slp Cisl Cosenza – si arriva sempre impreparati ad eventi già calendarizzati o che potrebbero interessare il settore: le cartelle Equitalia prima o poi si sarebbero dovute consegnare… Ebbene, nessuno in questi mesi ha verificato quanti ptl erano in possesso ancora del patentino, nessuno ha pensato di fare formazione su questo prodotto specifico ad alcuni Ctd o di rinnovarla ai titolari di zona.Non vi è programmazione e giornalmente si naviga a vista lasciando tutte le responsabilità al portalettere. Se è diminuita la quantità di posta che arriva ogni mattina nei Centri è cambiata la modalità della lavorazione e della consegna di ogni singolo pezzo, che necessita di alta qualità con conseguente impegno di diversi minuti: affido forte, consegna al civico, pacchi Amazon, ritiro dai Tabaccai. Senza dimenticare l’orografia del territorio che pesa enormemente sui km da percorrere. Se qualcuno – continua la lettera -pensa che i lavoratori della Provincia di Cosenza siano dei trogloditi, non ha contezza delle problematiche che si vivono nei centri e non conosce la loro abnegazione per il lavoro e la passione che ogni giorno mettono in campo per sopperire alle inefficienze aziendali. Passione e abnegazione derise quando vengono adoperati strumenti informatici obsoleti, quando i luoghi di lavoro si presentano vetusti ed angusti, quando a fronte di centinaia di idonei per le sportellizzazioni, solo due di questi sono passati a MP o quando non arrivano ingressi dalla mobilità regionale e Nazionale utili per la copertura netta. Occorre un cambio di passo di tutta la filiera del recapito che sta al di sopra dei centri: il mantra dei volumi in decrescita ripetuto ossessivamente porta a non avere considerazioni degli uomini che lavorano sul territorio e a non registrare che la qualità richiesta non può essere raggiunta per una serie di problematiche strutturali ed organizzative. Ma soprattutto – conclude Benvenuto – non ci si rende conto della solitudine e della frustrazione in cui vivono giornalmente i lavoratori che vedono l’Azienda assente e lontana dalla quotidianità lavorativa, lavoratori che da anni fanno grande Poste Italiane… Altro che trogloditi!».