Il sindaco di Cassano Papasso chiede chiarimenti all’Asp: “Ai Laghi di Sibari l’acqua è potabile oppure no?”
Dopo il decreto monocratico del Tar della Calabria che ha sospeso per il momento l’acquisizione da parte del Comune di Cassano del potabilizzatore e della relativa rete idrica del complesso nautico sibarita, l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Giovanni Papasso continua ad approfondire i dettagli della questione. In primis l’Ente sibarita si costituirà ufficialmente nel ricorso proposto da AssoLaghi al Tribunale amministrativo della Calabria presentando una memoria corredata di tutta una serie di documenti e atti ufficiali. «Chiaramente – ha commentato Papasso – abbiamo apprezzato l’apertura al dialogo da parte dell’Associazione Laghi di Sibari e continueremo su questa strada visto che nei prossimi giorni ci sarà un incontro in Comune ma, in ogni caso, senza forzature e con decisione, difenderemo la delibera di giunta e l’ordinanza emessa per acquisire il potabilizzatore e la rete distributiva dei Laghi di Sibari non per un capriccio ma perché Arrical e Sorical – e dunque la Regione Calabria – hanno detto che tutto il ciclo delle acque deve essere pubblico e gestito da Sorical per conto di Arrical». Ma la questione, nelle ultime ore, si è arricchita di un ulteriore dettaglio non trascurabile riassunto in una missiva inviata proprio dalla segreteria del sindaco Papasso all’Asp di Cosenza – Dipartimento di Igiene Alimenti e Nutrizione. Alcuni operatori economici del complesso turistico Laghi di Sibari negli ultimi dieci giorni, infatti, hanno ripetutamente fatto istanza all’Ente di provvedere alla fornitura di acqua potabile per l’installazione di cisterne in cui raccogliere l’acqua da utilizzare per l’esercizio della loro attività commerciale ed economica. Tali istanze sono giustificate dalla necessità di conformarsi alla richiesta fatta proprio dal Dipartimento di Igiene Alimenti e Nutrizione (firmata dalla dirigente dottoressa Amalia Lucia Leuci) di non utilizzare l’acqua fornita dalla rete idrica nel complesso turistico in quanto non potabile, così come emerso da precedenti prelievi ed analisi alla base dell’ordinanza sindacale numero 3079 del 28/06/2021 con la quale è stato disposto il divieto dell’uso dell’acqua distribuita per uso umano potabile ed alimentare per le unità abitative, residenziali e non, ricadenti nel complesso turistico dei Laghi di Sibari. Nei giorni scorsi, però, è giunta notizia (contenuta proprio nel ricorso al Tar di AssoLaghi) che, a seguito di apposito prelievo e analisi dell’acqua della predetta rete idrica operata da personale della locale Asp di Cosenza, la stessa è risultata essere conforme ai parametri di legge per quanto concerne l’aspetto batteriologico e quindi potabile. Il problema evidenziato dall’amministrazione comunale è che l’acqua del complesso nautico sibarita è sempre stata potabile dal punto di vista batteriologico ma la stessa non risulta esserlo dal punto di vista chimico ecco perché i conti non tornano e le due comunicazioni dell’Asp generano una palese contraddizione. «Nel lamentare l’omessa trasmissione a questa autorità sanitaria locale del referto delle predette analisi – sottolinea nella missiva il sindaco Papasso – non si può non rilevare la contraddittoria azione di codesto Dipartimento che nello stesso tempo da una parte richiede agli operatori economici del complesso turistico di dotarsi di autonome cisterne di acqua al fine di non utilizzare l’acqua non potabile distribuita dalla rete idrica e dall’altra accerta la salubrità della stessa».