Il “Terzo Polo” di Calenda e Renzi è già arrivato alla… frutta

Il “Terzo Polo” di Calenda e Renzi è già arrivato alla… frutta

Accuse e insulti più o meno incrociati tra Carlo Calenda e Matteo Renzi, con l’esperienza del cosiddetto “Terzo polo” che sembra essere già arrivata al capolinea. “Lo stop deriva dalla scelta di Italia Viva di non votare un documento che ieri avevano dichiarato essere già letto e condiviso. Dietro tutto questo c’è solo un fatto: Renzi tornato alla guida di Italia Viva da pochi mesi non ha alcuna intenzione di liquidarla in un nuovo partito. Scelta legittima ma contrastante con le promesse fatte agli elettori. Dopo mesi di tira e molla ne abbiamo semplicemente preso atto. In un clima volutamente avvelenato da insulti personali da parte di Renzi e di quasi tutti gli esponenti di Italia Viva a Carlo Calenda”, riporta una nota diffusa da Azione, il partito di Calenda. Lo stesso leader di Azione, in una intervista, aveva attaccato: “Perché Renzi non vuole farre il partito unico? Perché vuole tenersi soldi e partito di Italia Viva e non si può far nascere, da due partiti, tre partiti: diventa ridicolo”. E ancora: “Non so se ci sarà una nuova riunione, ma lui non viene alle riunioni. Non ci ho parlato, perché lui parla solo con Obama e Clinton” Non si è fatta attendere, ovviamente, la replica di Matteo Renzi: “Carlo, stai mentendo: lo scioglimento avviene chiunque vinca il congresso ma dopo che viene eletto il segretario, non prima. Italia Viva termina la propria attività politica nell’ottobre 2023. Che senso ha fare polemica sui soldi e non sugli ideali? Quanto alla Leopolda: chi conosce quell’esperienza sa che è un momento bello di confronto politico tra generazioni e storie diverse. È un momento in cui tante persone si avvicinano alla politica. Dire che non dobbiamo più fare la Leopolda non ha alcun senso”. In pratica i due protagonisti, “titolari” entrambi di un ego abbastanza pronunciato, sono già arrivati alla… frutta. Le loro strade, inevitabilmente, si divideranno.

desk desk