In Calabria una scuola su tre ha bisogno di manutenzione
In Italia, nonostante casi virtuosi, le scuole continuano ad essere in ritardo cronico su riqualificazione edilizia e servizi. Persistono i divari tra diverse aree del Paese e a pesare è anche una transizione ecologica troppo lenta e timida. Gli stessi fondi del Pnrr stanno incidendo poco, con più del 40% degli interventi bloccati nella fase iniziale di progetto. E’ quanto emerge, in sintesi, dal XXIII report “Ecosistema Scuola” di Legambiente i cui dati sono relativi al 2022. In Sicilia e Calabria, spiega una nota, “una scuola su tre ha necessità di interventi urgenti di manutenzione; inoltre, nelle città capoluogo, negli ultimi 5 anni non è stato costruito nessun nuovo edificio. Preoccupante è lo stato di avanzamento dei progetti riguardanti il Pnrr: asili nido, messa in sicurezza e riqualificazione dell’edilizia scolastica, estensione del tempo pieno, mense, infrastrutture per lo sport, costruzione di nuove scuole, nell’iter che va dal progetto, alla gara e all’aggiudicazione: in Calabria su 539 progetti per una media di oltre 1, milioni a progetto sono stati aggiudicati solo per il 28,8%”. “Non va dimenticato poi – sostiene Legambiente – che in Sicilia e Calabria, dove tutti i capoluoghi di provincia, con la sola eccezione di Caltanissetta, sono in area sismica 1 e 2, mediamente, nel 65% dei casi non è stata effettuata la verifica di vulnerabilità sismica. Gli edifici costruiti secondo i criteri della bioedilizia sono, a livello nazionale, soltanto l’1,3% di cui nessuno in Calabria. “Dal report – affermano Anna Parretta, presidente di Legambiente Calabria e Stefania Rotella, responsabile settore Scuola di Legambiente Calabria – emerge ancora una volta l’esistenza di un insostenibile gap tra Nord e Sud. I fondi nazionali per l’edilizia scolastica risultano essere fortemente penalizzanti per la Calabria. Si sta, inoltre, verificando un ingente spostamento di risorse, come sta accadendo per il fondo perequativo per superare i gap infrastrutturali del Sud, con 1,1 miliardi sottratti al comparto istruzione e dirottati sul ponte sullo stretto. Appare evidente l’esigenza di agire sulle vere priorità di Calabria e Sicilia, considerando la primaria importanza del sistema scuola”.