Inaugurata la biblioteca “Le ali della Libertà” del carcere di Catanzaro

È stata inaugurata la biblioteca del reparto di reclusione ordinaria del circuito Media sicurezza “Le ali della Libertà” nell’istituto penitenziario Ugo Caridi di Catanzaro. Dopo alcuni mesi in cui i detenuti che vivranno questi spazi come luogo di cultura, hanno rinnovato i locali e allestito le scaffalature riempiendole di libri, è arrivato il taglio del nastro.
La direttrice dell’Istituto, Patrizia Delfino, si è detta soddisfatta per l’iniziativa e per il lavoro di tutti, dall’area educativa all’impegno della Polizia penitenziaria, fino a quello profuso dai detenuti. “Il carcere – ha detto – non deve essere solo pena, ma anche occasione di rinascita. Sostenere questi percorsi significa credere in un’idea di giustizia che non si limita alla punizione, ma che punta alla rieducazione e alla possibilità di un nuovo inizio”.
L’iniziativa alla quale erano presenti numerosi rappresentanti istituzionali, tra cui la vice prefetao Lucia Fratto, la magistrata di sorveglianza Antonella Galati e il presidente del Consiglio comunale Gianmichele Bosco, ha visto alcuni detenuti del gruppo attivo in biblioteca cimentarsi in una piccola rappresentazione teatrale: l’incontro tra due detenuti Fabio e Andrea, che spinge il primo, attraverso la lettura di libri e poesie, al confronto con il proprio educatore Giorgio, e grazie al mondo della letteratura e alla riflessione a cui questa può spingerti fino alla tua coscienza più profonda, ad una analisi diversa del proprio passato con una rinnovata speranza verso il futuro.
La breve messa in scena è stata intervallata da piccoli momenti corali di gruppo sulle note di “Strada Facendo” e “Il mio canto libero” con il brano musicale “Nuvole bianche” di Ludovico Einaudi come sottofondo al monologo di rinascita.
Nei locali si trovano la sala multimediale e musica e l’angolo lettura con i libri. Su tutte le pareti campeggiano frasi e murale ideate e realizzate dagli stessi detenuti ai quali alla fine è stato consegnato un attestato di partecipazione alle attività.
La direttrice dell’Istituto, Patrizia Delfino, si è detta soddisfatta per l’iniziativa e per il lavoro di tutti, dall’area educativa all’impegno della Polizia penitenziaria, fino a quello profuso dai detenuti. “Il carcere – ha detto – non deve essere solo pena, ma anche occasione di rinascita. Sostenere questi percorsi significa credere in un’idea di giustizia che non si limita alla punizione, ma che punta alla rieducazione e alla possibilità di un nuovo inizio”.
L’iniziativa alla quale erano presenti numerosi rappresentanti istituzionali, tra cui la vice prefetao Lucia Fratto, la magistrata di sorveglianza Antonella Galati e il presidente del Consiglio comunale Gianmichele Bosco, ha visto alcuni detenuti del gruppo attivo in biblioteca cimentarsi in una piccola rappresentazione teatrale: l’incontro tra due detenuti Fabio e Andrea, che spinge il primo, attraverso la lettura di libri e poesie, al confronto con il proprio educatore Giorgio, e grazie al mondo della letteratura e alla riflessione a cui questa può spingerti fino alla tua coscienza più profonda, ad una analisi diversa del proprio passato con una rinnovata speranza verso il futuro.
La breve messa in scena è stata intervallata da piccoli momenti corali di gruppo sulle note di “Strada Facendo” e “Il mio canto libero” con il brano musicale “Nuvole bianche” di Ludovico Einaudi come sottofondo al monologo di rinascita.
Nei locali si trovano la sala multimediale e musica e l’angolo lettura con i libri. Su tutte le pareti campeggiano frasi e murale ideate e realizzate dagli stessi detenuti ai quali alla fine è stato consegnato un attestato di partecipazione alle attività.