Intimidazioni, Cgil: “Difendere la libertà di stampa”

CATANZARO. “Vogliamo esprimere la nostra piena solidarietà, la vicinanza e il sostegno al giornalista del Quotidiano del Sud Nicola Costanzo, vittima di una volgare e vigliacca intimidazione, e solidarietà anche alla famiglia del bravo e coraggioso cronista e a tutta la redazione regionale e di Vibo Valentia de Il Quotidiano del Sud. Apprendiamo con rabbia e con costernazione che si consuma ancora una volta, nella nostra regione, un attentato alla libertà di stampa, al diritto dovere di informare, esercitato quotidianamente e con impegno da tanti validi cronisti, insieme a quello di cittadini liberi di essere informati, e per questo ci uniamo anche alla preoccupazione del sindacato dei giornalisti, l’Fnsi, di fronte all’ennesimo attacco verso un giornalista. Una professione tanto delicata, quella di chi opera nell’informazione, quanto spesso svilita, non valorizzata, non compresa nelle sue responsabilità e nell’impegno e anche la fatica che comporta. La libertà di stampa sancita dall’articolo 21 della nostra Costituzione è il primo baluardo di democrazia di un territorio. La pluralità dell’informazione è ricchezza da difendere. Chiediamo alle autorità di non cedere e di non abbassare mai la guardia anche di fronte a questo nuovo e preoccupante episodio. Come apprendiamo consultando i dati di “Ossigeno per l’informazione”, l’osservatorio sui giornalisti minacciati in Italia promosso da Fnsi e dall’Ordine dei giornalisti, questa barbarie di minacce continue a scapito dei cronisti colpisce in modo sempre più preoccupante. L’osservatorio, aggiornato al 29 maggio 2015, documenta ben 116 minacce, nei primi 149 giorni dell’anno, ai danni dei cronisti in tutta Italia, a cui si aggiungono minacce ad altri 53 giornalisti, negli anni precedenti, conosciuti dall’osservatorio solo adesso. In Calabria sono già sette i casi denunciati al 2015, a cui si aggiunge quest’ultimo episodio. Dal 2006 a oggi sono state più di 2300 le minacce denunciate in tutto il Paese, ma per ognuna di queste, ci sono in media dieci casi di intimidazioni subite in silenzio. Dati allarmanti, di fronte ai quali la Cgil non smetterà di abbassare l’attenzione, considerato anche che ogni conquista del lavoro non può non passare dalla difesa della libertà di stampa e degli operatori dell’informazione e della comunicazione”. E’ quanto si legge in una nota stampa Cgil Calabria, Cgil Vibo Valentia e Slc Cgil Calabria.

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