La Cisl: “Procedere all’immediato sblocco dei pagamenti per gli ammortizzatori sociali”
CATANZARO. “Necessario procedere con celerità al pagamento delle indennità di mobilità in deroga relative al 2013 non ancora erogate e delle indennità 2014, attraverso l’utilizzo delle risorse residue del primo trasferimento di 39 milioni e delle risorse della prima riprogrammazione FSE di 40 milioni”. Lo affermano, in una nota congiunta, il segretario generale della Cisl Calabria Paolo Tramonti ed il segretario regionale Giuseppe Lavia. “Nonostante annunci intempestivi, a causa dei ritardi nel decreto ministeriale di trasferimento dei 40 milioni al Fondo per l’Occupazione – proseguono – l’Inps non ha ancora ricevuto il decreto che autorizza l’erogazione delle indennità. Positiva, invece, l’assegnazione alla Regione dei circa 56 milioni di euro, come riparto del Fondo per l’Occupazione, che consentirà, ultimate le procedure di registrazione del decreto, che chiediamo avvengano in tempi stretti, l’erogazione di ulteriori indennità. Necessario fare presto, per alleviare il disagio nel quale vivono migliaia di lavoratori per i quali spesso gli ammortizzatori sociali in deroga rappresentano l’unica fonte di reddito. Ma soprattutto, anche alla luce delle pesanti restrizioni introdotte dal Governo sulla durata degli ammortizzatori in deroga, occorre aprire il cantiere di quel Piano strutturale per il lavoro e l’occupazione che da tempo la Cisl sta rivendicando, centrato su politiche per la nuova occupazione, stabilizzazione del precariato, contrasto al lavoro nero e sommerso e ricollocazione lavorativa dei percettori attraverso un Piano di vere politiche attive. Nello specifico, è necessario partire dall’attuazione delle misure previste nel Piano per la ricollocazione e coesione di cui alla delibera di Giunta regionale n.366 del 18 ottobre 2013, colpevolmente inattuata dal precedente governo regionale, fortemente voluta dalla Cisl per avviare un progetto sperimentale di ricollocazione, attraverso un piano specifico di riqualificazione e reinserimento. Occorre prevedere un sistema qualificato ed integrato di servizi, dall’orientamento, ad una formazione orientata al mercato, ai servizi di inserimento lavorativo, fino alla certificazione delle competenze. In questa direzione occorre, favorire la creazione di un sistema pubblico-privato di servizi per il lavoro, con incentivi non a processo ma a risultato, determinati in base alla capacità di collocazione-ricollocazione. Occorre, inoltre, introdurre meccanismi di premialità per le imprese che, partecipando a bandi e gare d’appalto, si impegnano ad utilizzare lavoratori in mobilità. Infine occorre implementare una misura specifica per l’autoimpiego rivolta ai percettori, con bandi semplici e tempi certi, che eviti ritardi e inefficienze registrate fino ad ora”. “Non servono – concludono Tramonti e Lavia – interventi frammentati, come sempre avvenuto fino ad ora, al contrario serve il rigore di una programmazione ispirata ad una strategia di intervento nazionale e regionale, coerente e condivisa, che la Regione può e deve mettere in campo aprendo immediatamente il cantiere del Piano per il lavoro e l’occupazione, partendo da un utilizzo efficace delle risorse ordinarie e comunitarie”.