Lavori al porto di Crotone, Bianchi (Ncd): “C’è un vulnus nell’iter del progetto”

Lavori al porto di Crotone, Bianchi (Ncd): “C’è un vulnus nell’iter del progetto”

CATANZARO. Il ministero dell’Ambiente ha risposto al question time che la deputata del Nuovo Centrodestra, Dorina Bianchi, aveva rivolto in commissione Ambiente alla Camera sulla problematica del prolungamento del molo foraneo del porto di Crotone. Dalla risposta “è emerso chiaramente – spiega la parlamentare in una nota – che c’è stato un vulnus nell’iter, causa di questo ritardo che si trascina da troppo tempo”. “In merito – sottolinea la Bianchi – ricordiamo come sui 120 metri per il molo sopraflutto e 119 per il molo Sanità peserebbero i ritardi imputabili a due ministeri, quello dell’Ambiente e quello dei Beni culturali. Il ritardo per i lavori del porto vecchio presenta due grossi ostacoli: la bonifica dei rifiuti in mare (cubilot), proveniente dall’area dell’ex Pertusola, e l’archeologia sommersa su cui è costruita l’infrastruttura. La lentezza della burocrazia amministrativa avrebbe fatto il resto. Ma dalla risposta avuta in commissione ambiente emergerebbe ben altro. Più che un ritardo, una mancanza. Sul tavolo del Ministero dell’ambiente, da cui si attende il parere favorevole della commissione Via, non ci sarebbe nessuna richiesta sul porto vecchio di Crotone che attende un parere. Nulla ad oggi è stato presentato”. Per meglio comprendere la vicenda, la parlamentare Ncd cita la risposta della commissione che recita testualmente: “Il progetto (del prolungamento del punto vecchio) è stato approvato dal comitato tecnico amministrativo del Provveditorato interregionale alle Opere Pubbliche Sicilia Calabria nella seduta del 22 giugno 2012, classificando l’intervento come adeguamento tecnico funzionale in quanto non previsto nel vigente piano regolatore portuale e quindi soggetto al parere del Consiglio superiore dei Lavori pubblici; poiché nell’apposita conferenza di servizio la Soprintendenza per i Beni archeologici della Calabria aveva evidenziato la necessità dell’effettuazione di uno studio di indagini archeologiche preventive al fine dell’emissione del nulla osta per l’esecuzione dei lavori. Lo studio, una volta ultimato, nel maggio 2013 è stato trasmesso allo Soprintendenza che di conseguenza ha rilasciato un parere favorevole subordinato al rispetto di alcune prescrizione obbligatorie. Per dare seguito alle ulteriore prescrizioni quindi nel luglio scorso è stata effettuata un’ulteriore gara di appalto. Anche se per tale opera così come comunicato dal Ministero delle infrastrutture sono state avviate le procedure per il parere di assoggettabilità ambientale ai sensi del d.lgs 152/2006 presso la direzione competente del ministero dell’ambiente nulla risulta ancora agli atti”. Su sollecitazione della stessa Bianchi, il Governo ha voluto rassicurare sulla vicenda osservando “che una volta sottoposto a parere della commissione Via, saranno posti in essere tutti gli aspetti di competenza per una rapida e celere soluzione della problematica”. “È chiaro dunque – conclude Bianchi – che c’è stato un anello debole in questa vicenda. Chi doveva presentare sul tavolo del ministero dell’Ambiente le richieste necessarie e non l’ha ancora fatto. In attesa di una riunione con la Lega navale e con gli operatori sul territorio, quindi, lunedì prossimo incontrerò i vertici dell’Autorità portuale per un approfondimento sulla questione”.

 

 

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