La Cisl calabrese al Governo: “Cambiare rotta”
“L’obiettivo di una crescita sostenuta, stabile, duratura richiede investimenti produttivi e redistribuzione: non ci sono scorciatoie. Bisogna agire sulle leve delle infrastrutture, delle politiche industriali e del lavoro, di una fiscalità capace di rilanciare capitale produttivo e consumi dove maggiori sono le potenzialità di crescita. La Cisl chiede un netto cambio di marcia nelle politiche economiche del Governo, con misure e risorse adeguate nel decreto crescita e nello sblocca cantieri. Già troppi i ritardi”. Lo ha detto Luigi Sbarra, segretario generale aggiunto della Cisl, a margine del convegno “Il nostro progetto per la Calabria”, organizzato dalla Cisl regionale a Lamezia Terme. “C’è una questione Lavoro – spiega – da affrontare con la massima urgenza e al riparo da scontri di maggioranza. Assolutamente inconcepibile l’inerzia con cui si affronta questo tema: si cominci a sbloccare il decreto interministeriale sugli ammortizzatori già finanziati per le 18 aree di crisi complesse. Da mesi si assiste a uno stallo insensato, che lascia a reddito zero oltre 60 mila lavoratori”. Secondo Sbarra, “bisogna dare gambe solide alla coerenza e aprire a una grammatica partecipata dello sviluppo. Per il Sud – ha sottolineato il sindacalista – significa tornare allo spirito della programmazione negoziata, ricollegare l’azione pubblica ai bisogni e alle aspettative di territori flagellati da divari inaccettabili. Vuol dire richiamare alla responsabilizzazione le amministrazioni, implementare strumenti partecipati di controllo, ma anche mettere in campo risorse e strumenti sufficienti per il riscatto sociale e produttivo. Servono – dice Sbarra – strategie specifiche, con risorse aggiuntive e buona qualità della spesa su progetti che rilancino occupazione, competitività e benessere sociale. Un Meridione guadagnato alla crescita è la frontiera avanzata della sfida nazionale per lo sviluppo”.