Ambiente, torna in Calabria la “Goletta dei Laghi”

Ambiente, torna in Calabria la “Goletta dei Laghi”

COSENZA. Analisi delle acque, monitoraggio del territorio e informazioni ai cittadini. La” Goletta dei Laghi” di Legambiente è tornata per il decimo anno consecutivo e si mette in moto per iniziare il consueto tour estivo, con lo scopo di ribadire a livello nazionale l’importanza della tutela del prezioso e delicato ecosistema lacustre italiano. La campagna itinerante 2015 – realizzata in collaborazione con COOU, “Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati” e Novamont – prende il via dal Sud e in particolare dal lago Ariamacina, nel Parco Nazionale della Sila, in provincia di Cosenza. Lunedì mattina, al “riMuseum – dell’ Università della Calabria” , a Rende si è tenuta una conferenza stampa per illustrare i principali temi di questa prima tappa: tutela del paesaggio, idroelettrico come opportunità, caso A2A. Sono intervenuti Francesco Falcone (presidente Legambiente Calabria), Antonio Nicoletti (responsabile nazionale aree protette Legambiente) e l’ ing Alessandro Andreacchi (Dipartimento Infrastrutture, Lavori pubblici e Mobilità Regione Calabria). In occasione di questa prima tappa di Goletta dei Laghi e Legambiente Sila insieme a “Cammina Sila” hanno organizzato domenica 14 un’escursione all’Oasi Naturalistica del lago di Ariamacina. Una tappa di particolare importanza per il cigno verde in Calabria. Ci opponiamo allo svuotamento selvaggio dei bacini lacustri artificiali interni al Parco Nazionale della Sila, da parte della multinazionale dell’elettricità A2A Spa, proprietaria dell’impianto idroelettrico della zona. Un’azione, quella dello svuotamento del lago Ampollino, che si è conclusa a novembre 2014 al di fuori del rispetto delle regole e delle norme, senza nessuna autorizzazione da parte di una conferenza di servizi, interpretando il colpevole silenzio del Parco come un assenso. Un ruolo negativo è stato svolto anche dalla Regione Calabria, in quel periodo immobile poichè alle prese con le Elezioni per il rinnovo del consiglio. Queste cattive pratiche di gestione potrebbero esporre il territorio a criticità ambientali. In tal senso, la recente normativa sugli eco-reati si pone come uno strumento ideale per arginare questo genere di rischi. “Le risorse idriche dei laghi silani vengono sfruttate senza la dovuta attenzione al delicato contesto ambientale della Sila e con un inadeguato ritorno economico per i comuni bagnati dai bacini artificiali”, sottolinea Francesco Falcone, presidente di Legambiente Calabria. Quella delle royalties, che la multi utility dovrebbe riconoscere, è un tema – secondo Legambiente – fortemente sottovalutato dalle amministrazioni locali, in parte anche a causa di una non conoscenza dei propri diritti in merito. Le royalties comporterebbero un’importante entrata economica per i comuni lacustri, i quali potrebbero successivamente riutilizzarli per progetti di sviluppo ambientale. Bisogna interrompere questo rapporto a senso unico tra la multinazionale e la Sila: Legambiente esige anche un ritorno per il territorio. Critiche anche per il Parco Nazionale della Sila. “Dov’era mentre la A2A effettuava lo svuotamento del lago Ampollino – prosegue Falcone – e perchè non ha vigilato sul modo in cui la multinazionale A2A ha proceduto all’operazione? Individuiamo anche gravi responsabilità – continua Falcone – nell’omissione delle corrette procedure per il corretto svuotamento delle acque nel piano del Parco” Un cambio di rotta passa anche e soprattutto attraverso una maggiore consapevolezza da parte dei comuni della Sila riguardo al loro ruolo, e dipende dalla loro capacità di mettere in campo una maggiore disponibilità al lavoro sinergico. In Friuli Venezia Giulia, ad esempio, i comuni beneficiano di un importante ritorno a favore del territorio, grazie alla creazione di più Bacini Imbriferi Montani. “In base ad una legge del 1953 (la numero 959, articolo 1) – spiega Antonio Nicoletti, responsabile nazionale aree protette di Legambiente – ogni regione può agevolare la creazione dei consorzi tra comuni imbriferi montani, ovvero località interne a zone di raccolta dell’acqua piovana. In Calabria questa realtà non esiste, per questo lancio un appello a tutte le amministrazioni silane affinchè costituiscano un consorzio”. Legambiente, tra i primi ad accendere un faro sulle intenzioni della A2A nei bacini artificiali calabresi, pone l’accento sull’importanza che questa battaglia superi i confini regionali e coinvolga tutto lo Stivale. La necessaria manutenzione dei laghi silani dev’essere portata avanti previa studio scientifico ponderato delle modalità, da condividere con tutti gli attori coinvolti nella zona, ovvero enti locali e Parco Nazionale. “In Calabria – continua – come in tutta Italia, le multi-utility devono rispettare le regole, anche se questo può comportare per loro un investimento maggiore. La nostra battaglia sulla Sila sia d’esempio in tutte le regioni”. Accanto al consueto monitoraggio ambientale, dal 14 giugno al 19 luglio Goletta dei Laghi sarà impegnata nella ricerca e promozione delle migliori buone pratiche per lo sviluppo e la tutela del territorio lacustre; best practices di turismo sostenibile o di gestione delle acque, valorizzazione e tutela del paesaggio, queste le esperienze che saranno raccontate dalla Goletta dei Laghi. In Calabria sarà l’occasione per proporre un nuovo modo di vivere i laghi silani, fino ad oggi visti solo come contesti turistici o risorse energetiche. Al centro dell’attività informativa di Legambiente ci sarà il monitoraggio scientifico condotto dai tecnici, che andranno a caccia dei punti più critici anche sulla base delle segnalazioni ricevute dai cittadini tramite il servizio SOS Goletta, reperibile sul sito www.legambiente.it/sosgoletta. La bella novità di quest’anno è che i cittadini potranno contribuire alla difesa dei bacini lacustri anche con la nuova APP rilasciata da Legambiente su tutte le piattaforme mobili.

desk desk