L’idea-forza di Abramo per il futuro del capoluogo: costruire la “Grande Catanzaro”, unendo i comuni  e organizzando la vita di 120mila persone

“Uniamo i Comuni per costruire una “Grande Catanzaro”, una significativa realtà urbana di 120mila abitanti, posta tra Jonio e Tirreno, che si proponga come l’autentico fulcro politico, sociale ed economico della Calabria”.

È questa l’idea-forza lanciata dal sindaco Sergio Abramo, al primo punto del suo programma elettorale, unitamente all’approvazione della Legge Speciale per Catanzaro Capoluogo.

“È un ‘idea che poggia su elementi concreti – spiega Abramo – Non si partirà da zero, perché abbiamo già costruito la “Grande Catanzaro” costituendo gli Ambiti Territoriali per la gestione dei rifiuti e della rete del metano”.

Più abitanti, più risorse, più territorio, più servizi efficienti, più realtà produttive per costruire una grande realtà urbana capace di guidare i processi di sviluppo dell’intera Calabria.

Si parte dalla gestione comune dei servizi, dalla costruzione degli Ambiti Territoriali per rifiuti e metano, per puntare poi su una forma associativa unitaria anche sotto l’aspetto istituzionale.

Acqua, gestione dei rifiuti, metano, trasporti e vie di comunicazione, uso del territorio, aree industriali, servizi alle persone, istruzione e cultura, sanità: sono questi gli elementi su cui realizzare la Grande Catanzaro.

“Catanzaro  – dice ancora il sindaco – vanta il più importante Polo Direzionale della Calabria, nella Valle del Corace, dove insistono la Cittadella Regionale e il Campus universitario.  Attorno a questo Polo è necessario creare le condizioni per una “Grande Catanzaro” che vada oltre i confini del Capoluogo e che riesca ad organizzare la vita di 120mila persone, ponendosi come la più importante realtà urbana della Calabria per ruoli e funzioni.”

“Caraffa, Borgia, S. Floro, Settingiano, Marcellinara, Gimigliano, Simeri Crichi, Pentone. Albi,  Magisano, Sorbo San Basile fanno già parte della “Grande Catanzaro” poiché i loro abitanti sono “catanzaresi” a tutti gli effetti e si rapportano quotidianamente, per motivi di lavoro, di studio, di salute o semplicemente di uso intelligente del tempo libero, con il Capoluogo. E nessuno dei Comuni interessati al processo unitario dovrà perdere la sua identità storica, culturale e politica”.

 

 

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