l’Italia sceglie il proprio futuro: si vota solo domenica, dalle 7 alle 23, per decidere chi dovrà guidare il Paese

l’Italia sceglie il proprio futuro: si vota solo domenica, dalle 7 alle 23, per decidere chi dovrà guidare il Paese

 

I “giochi” sono ormai chiusi. Al termine di una campagna elettorale per certi versi surreale, sviluppatasi in piena estate e dopo una crisi di Governo arrivata come un fulmine a ciel sereno, si è ormai al giorno del giudizio.  Domenica, e solo domenica, dalle 7 alle 23 si vota per eleggere i nuovi deputati e i nuovi senatori; sia gli uni che gli altri saranno molti di meno rispetto al passato. I deputati passano da 630 a 400, i senatori da 315 a 200. Un “taglio” votato alla fine all’unanimità ma che imporrà a tutti i partiti, forse soprattutto a quelli che di più hanno voluto il taglio, una vera e propria “strage”. Saranno infatti moltissimi i parlamentari che non torneranno a Montecitorio o a Palazzo Madama. Quelli che certamente si salveranno sono solo i leaders e un selezionato gruppo di “esponenti di spicco” che hanno trovato il modo di posizionarsi in modo utile nelle liste del proporzionale o nei collegi uninominali. Si voterà, come detto, solo domenica e l’astensionismo, già annunciato come massiccio, rischia di raggiungere percentuali record. Nelle ultime settimane i sondaggi non potevano essere pubblicati, per cui le previsioni sono ancorate a quelli divulgati in precedenza. Ma come sempre accade, nelle elezioni non è possibile dare nulla per scontato anche perché gli italiani hanno spesso smentito previsioni, sondaggi e anche exit poll. Resta il fatto che il voto di domani è assai importante per il futuro del Paese. La crisi energetica, la guerra, le difficoltà di imprese e cittadini hanno bisogno di un Parlamento e di un Governo che sappiano tenere ferma la barra e dare le risposte che l’Italia si attende. Chiunque vinca, è importante che possa governare senza dover fare i conti con numeri risicati, “responsabili” vari e giocatori di poker della politica: l’Italia non può sprecare la grande opportunità del Pnrr e non è più possibile giocare con il futuro del nostro Paese.

 

ECCO COME SI VOTA

 

Rosa per la Camera, gialla per il Senato. Sono le schede che verranno consegnate agli elettori domenica 25 settembre nei seggi che saranno aperti dalle 7 alle 23.

Si vota anche negli ospedali (anche nei reparti Covid) e nelle carceri, se gli elettori interessati hanno comunicato di volere avvalersi del loro diritto in questa particolare condizione.

DUE SCHEDE. Il seggio consegna all’elettore due schede, una per la Camera ed una per il Senato. I modelli delle due schede sono identici. Le schede riportano il nome del candidato nel collegio uninominale e, per il collegio plurinominale, il contrassegno di ciascuna lista o i contrassegni delle liste in coalizione ad esso collegate. A fianco dei contrassegni delle liste sono stampati i nominativi dei relativi candidati nel collegio plurinominale.

COME ESPRIMERE IL VOTO. Occorre tracciare un segno sul rettangolo contenente il contrassegno della lista e i nominativi dei candidati nel collegio plurinominale. Il voto così espresso vale ai fini dell’elezione del candidato nel collegio uninominale ed a favore della lista nel collegio plurinominale. Qualora il segno sia tracciato solo sul nome del candidato nel collegio uninominale, il voto è comunque valido anche per la lista collegata. In presenza di più liste collegate in coalizione, il voto è ripartito tra le liste della coalizione. Il voto espresso tracciando un segno sul contrassegno della lista vale anche per il candidato uninominale collegato. Non è previsto il cosiddetto voto disgiunto per cui se l’elettore traccia un segno sul rettangolo contenente il nominativo del candidato uninominale e un segno su un rettangolo contenente il contrassegno di una lista cui il candidato non sia collegato, il voto è nullo.

 

 

 

 

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