Mancini, Oliverio: “Esempio di cultura riformista e di governo”

Mancini, Oliverio: “Esempio di cultura riformista e di governo”

CATANZARO. “Giacomo Mancini, in tutta la sua lunga vita politica, si è sempre ispirato a quella cultura alimentata da ideali democratici, etici e civili, all’attenzione verso i problemi del Paese e all’appassionata tensione verso le irrisolte contraddizioni del Mezzogiorno e le condizioni della sua Calabria”. Così il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, a Roma per impegni inderogabili, ricorda il leader socialista Giacomo Mancini nel centenario della nascita in un messaggio inviato ai promotori della manifestazione che si è svolta a Cosenza. “Una cultura riformista e di governo – prosegue Oliverio – che ha ancorato alla ‘programmazione’ e alla ‘politica del fare’ anche il suo impegno come sindaco di Cosenza, riuscendo ad imprimere alla sua città una spinta forte e decisiva verso il rinnovamento, arricchendola di opere importanti che hanno ridato prestigio alla sua storia e nuove prospettive di civiltà ai suoi cittadini. Molteplici sono state le tappe che ne hanno segnato l’impegno in tutti i settori della vita pubblica che di volta in volta lo hanno visto come protagonista: dalle lotte meridionaliste degli anni Cinquanta all’attività di governo nei vari dicasteri da lui diretti, alla guida, come Segretario, del Partito Socialista Italiano. Come Ministro della Sanità, infatti, Mancini ripropose il modello di assistenza pubblica e gratuita, dotò il Sud e la Calabria di strutture ospedaliere degne di un Paese civile, riuscì a debellare la poliomelite attraverso l’uso del vaccino Sabin superando ritardi e resistenze di ogni genere. Come Ministro dei Lavori Pubblici affrontò, poi, con grande decisione i saccheggiatori dei suoli urbani dopo la frana e lo scandalo edilizio di Agrigento e fece approvare la legge Ponte dotando i comuni degli strumenti di pianificazione e varando una innovazione fondamentale come gli “standard urbanistici”. Nel suo saluto ai partecipanti all’iniziativa indetta dalla Fondazione Mancini, il presidente Oliverio si dice “rammaricato e dispiaciuto” per l’assenza dalla manifestazione e rivolge “un affettuoso saluto alla famiglia, al figlio Pietro e al nipote Giacomo e un saluto e un ringraziamento a Giuliano Amato e a Claudio Signorile”. Giacomo Mancini, sottolinea Oliverio “seppe mettere in atto una capacità realizzatrice con risultati concreti come l’ammodernamento delle infrastrutture viarie in tutto il Paese e il completamento, a tempo di record, dell’autostrada del sole che tolse dall’isolamento l’intero Mezzogiorno, l’ampliamento delle strutture portuali e aeroportuali, la costruzione di sedi scolastiche e comunali, di acquedotti e di reti fognarie, di impianti di illuminazione, l’istituzione dell’Università , il finanziamento e l’attuazione della legge 167 per l’edilizia economica e popolare. Negli anni delle grandi trasformazioni economiche e sociali che attraversavano la società italiana, una personalità come Giacomo Mancini – prosegue Oliverio – ha il merito storico di aver favorito l’avvio di una efficace e grande stagione di riforme. Giacomo Mancini è stato sempre fedele ai grandi ideali del Socialismo e della Sinistra. Per l’affermazione di questi valori e la difesa della democrazia, ha sempre speso tutte le sue energie e ha impegnato tutta la sua determinazione di leader politico, di Ministro, di Amministratore. Nel centenario della nascita, che mi onoro di aver intrattenuto con lui rapporti di profonda amicizia, voglio sottolineare che le sue battaglie , le sue intuizioni, le sue idee sono ancora di grande attualità. La Calabria ed i calabresi non potranno mai dimenticarlo”.

 

 

 

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