Manovra, spunta un decreto sulla tassa di successione
Entra nella fase decisiva il pacchetto relativo alla Manovra di bilancio. Lunedì prossimo in Consiglio dei Ministri arriveranno quattro diversi provvedimenti: il documento programmatico di bilancio (Dpb), la Manovra, il decreto legislativo che darà il via all’attuazione della delega fiscale e, a sorpresa, spunterebbe anche un decreto sulla tassa di successione. Secondo indiscrezioni, infatti, il Governo starebbe vagliando l’ipotesi di ritoccare per decreto la tassa di successione dopo decenni in cui il centrodestra l’ha avversata in tutti i modi e in tutti i luoghi. Tanto che fu proprio il primo Governo Berlusconi eliminarla. Attualmente la successione funziona così: un’aliquota del 4% per i trasferimenti al coniuge e ai parenti in linea diretta per cifre sopra il milione di euro; un’aliquota del 6% per i trasferimenti sopra i 100mila euro a fratelli o sorelle; un’aliquota del 6% per i trasferimenti di qualunque cifra ad altri parenti fino al quarto grado e degli affini fino al terzo; un’aliquota dell’8% per i beni devoluti a soggetti terzi. Il Governo potrebbe decidere di ritoccare nuovamente la tassa di successione per gli eredi dal terzo grado in poi. Insieme alla manovra e al Documento programmatico di bilancio arriveranno sul tavolo del Cdm anche le prime misure in attuazione della riforma fiscale. Nel pacchetto fiscale potrebbe trovare spazio anche la riforma dell’Ires con due nuovi regimi di vantaggio che andranno ad affiancare l’aliquota ordinaria al 24%. La Manovra 2024 sarà da 22 miliardi di euro, di cui 15,7 miliardi in deficit. 9 miliardi serviranno per confermare il taglio del cuneo fiscale, mentre altri 4 miliardi saranno utilizzati per finanziare la riduzione delle aliquote Irpef dalle attuali 4 a 3. Con un miliardo di euro il Governo finanzierà i contratti della Pa e il pacchetto famiglie. Il resto servirà per le spese obbligate e per le pensioni.