Traffico internazionale di droga, smantellata la “centrale” della Ndrangheta a New York

Traffico internazionale di droga, smantellata la “centrale” della Ndrangheta a New York

ROMA. La Polizia di Stato ha eseguito fermi e arresti, disposti dalla Direzione distrettuale antimafia presso la Procura della Repubblica di Reggio Calabria, a carico dei componenti di una organizzazione criminale con proiezioni transnazionali, dedita ai traffici internazionali di sostanze stupefacenti tra gli Stati Uniti d’America e la Calabria. L’operazione ha visto impegnate squadre miste di investigatori della Polizia di Stato e agenti delle agenzie federali americane del Federal Bureau of Investigation (Fbi) e dell’Homeland Security in Calabria e a New York. È “Columbus” il nome in codice dell’operazione anti ‘ndrangheta condotta sull’asse Italia-Usa: il 12 ottobre scorso, infatti, giorno del Columbus Day, investigatori della Polizia di Stato e dell’Fbi attesero in un porto degli Stati Uniti il primo carico di cocaina. Proveniente dal Centro-America, la droga era destinata alla piazza di New York e a quelle europee. Broker del traffico, un incensurato calabrese, titolare di una pizzeria nel quartiere del Queens. L’uomo, già arrestato nei giorni scorsi, è accusato di traffico internazionale di droga. Altri due arresti, sempre nell’ambito dell’operazione Columbus, sono stati eseguiti a New York. Si tratta di una coppia di calabresi, marito e moglie, con il figlio proprietari del ristorante “Cucino a modo mio”, sito in 108th Street, nel quartiere del Queens a New York. Grazie a intercettazioni audio e video, la Polizia ha scoperto che il ristorante della famiglia era la base di copertura per il traffico di coca diretta a New York e in Calabria. In contatto con narcos sudamericani, la loro sponda calabrese sarebbe un cartello della famiglia degli Alvaro. Nel corso delle perquisizioni sono stati sequestrati due carichi di cocaina, per un totale di 60 chilogrammi. Lo schema operativo-criminale emerso negli Stati Uniti faceva leva su una rete commerciale e societaria, utilizzata come copertura per l’importazione della cocaina, che operava nel settore alimentare per l’importazione di frutta tropicale e tuberi. I due carichi di droga furono sequestrati nell’ottobre e nel dicembre 2014 nei porti statunitensi di Wilmington (Delawere) e Chester – Philadephia (Pennsylvania), grazie a pedinamenti e intercettazioni, monitorando persone fisiche e giuridiche sospettate di aver avviato un traffico internazionale di stupefacenti. Da mesi gli investigatori del Servizio Centrale Operativo e della Squadra Mobile di Reggio Calabria erano a New York insieme agli agenti della F.B.I. La droga sequestrata, secondo gli inquirenti, dimostra la bontà dell’impianto investigativo ed ha consentito la definizione di ruoli e condotte criminali dei soggetti emersi nell’inchiesta. Al vertice dell’organizzazione, uomini della ‘ndrangheta a New York. Inchieste della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria – sottolineano gli inquirenti – già avevano dimostrato l’esistenza di un “ponte” tra New York e l’area ionico-reggina, finalizzato a porre in essere legami criminosi tra Sud America, Stati Uniti e Italia. ”Le indagini iniziano nel gennaio 2014 quando l’Fbi ci comunica che Gregorio Gigliotti inizia ad avere rapporti con personaggi della ‘Ndrangheta. Da quel momento l’indagine procede in stretto coordinamento fra Fbi, Procura e Procura antimafia di Reggio Calabria” ha detto il procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Federico Cafiero De Raho, nel corso della conferenza stampa a Roma, sull’operazione Columbus di Polizia ed Fbi. “È stata una attività investigativa molto significativa, un ruolo importantissimo ha avito lo stretto collegamento operativo fra Sco e Fbi. Le sostanze stupefacenti venivano acquistate in Costa Rica, importata e stoccata negli Stati Uniti e portata in Calabria. Il grave quadro indiziario si è consolidato nei confronti di 13 persone tratte in stato di fermo per traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Il periodo va da febbraio 2014 sino a dicembre 2014. Le indagini sono state condotte con grande dinamismo, con lo Sco che più volte si è recato negli Stati Uniti e Fbi in Calabria”. Sulla presenza di Gregorio Gigliati in Calabria, il Procuratore Cafiero De Raho ha affermato: “Gigliotti è stato più volte in Calabria. La ‘Ndrangheta è il referente privilegiato delle organizzazioni che operano a New York, poiché la ‘Ndrangheta fissa residenza in luoghi strategici”. ”Ancora una volta gli splendidi investigatori della Polizia di Stato, lavorando insieme ai loro colleghi dell’FBI, hanno saputo colpire la ‘ndrangheta nella sua dimensione internazionale, caratteristica che fa di essa una delle più potenti organizzazioni criminali del mondo” ha dichiarato il Capo della Polizia, Prefetto Alessandro Pansa commentato l’operazione che oggi ha portato all’arresto di diversi esponenti dell’associazione calabrese di stampo mafioso, in Italia ed in America. “Sotto la sapiente guida delle Procure Distrettuali di Reggio Calabria e di New York,” ha proseguito Pansa, “la Polizia di Stato ha continuato nell’attività di indagine che aveva già permesso di assestare durissimo colpo alle cosche statunitensi nel febbraio 2014 con l’operazione denominata “new bridge””. “Le mie congratulazioni e i miei complimenti” ha concluso il Capo della Polizia, “alle donne ed agli uomini della Polizia di Stato che continuano con il loro lavoro a garantire i più elevati standard di lotta al crimine organizzato”. L’organizzazione smantellata dall’indagine congiunta della Polizia e del Fbi era una “nuova filiera di quello che attualmente è uno dei più importanti cartelli della droga in centro e sud America” ha spiegato il direttore della prima divisione dello Sco, Andrea Grassi, ricostruendo le fasi principali dell’inchiesta che ha portato ad una quindicina di arresti e fermi tra l’Italia e gli Usa. L’indagine, tra l’altro, ha confermato e dimostrato ulteriormente “l’alleanza di fatto tra la ‘Ndrangheta e le famiglie della cosa nostra nostra newyorkese”. Ma non solo: “gli elementi raccolti fin qui – ha detto Grassi – non escludono ulteriori sviluppi dell’indagini”. Ad interessare gli investigatori sono in particolare due sequestri di droga effettuati nei mesi scorsi in Spagna e soprattutto in Olanda, dove nel porto di Rotterdam, è stato bloccato un container contenente ben 3 tonnellate di cocaina purissima. “Ci sono elementi – si è limitato a dire Grassi – che ascriverebbero il carico al cartello che oggi abbiamo arrestato”. La ‘ndrangheta è una “minaccia globale e persistente che dobbiamo continuare a contrastare”. Così infine il procuratore aggiunto di New York, James McGovern, ha commentato il blitz della Polizia e dell’Fbi contro le ramificazione delle cosche negli Stati Uniti. Il procuratore ha ringraziato la magistratura italiana e la Polizia “per l’ottima collaborazione e ha ricordato che Gregorio Gigliotti, il ristoratore arrestato a New York assieme alla sua famiglia, rischia 15 anni di carcere. “Oggi è un passo molto importante per la collaborazione tra la Polizia e l’Fbi – ha aggiunto il capo sezione della criminalità organizzata dell’Fbi Chris Warrener – le organizzazioni criminali collaborano tra loro e dunque è importante che anche le autorità facciano altrettanto”. “Oggi – ha concluso – non possiamo pensare ad una collaborazione più importante di quella con l’Italia”

 

 

 

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