Blitz Sco-Ros contro la ‘ndrangheta: 48 gli arresti eseguiti

Blitz Sco-Ros contro la ‘ndrangheta: 48 gli arresti eseguiti

ROMA. Sono 48 le persone arrestate su mandato delle procure di Reggio Calabria e Roma, accusate a vario titolo di associazione a delinquere di stampo mafioso, traffico internazionale di stupefacenti e detenzione abusiva di armi, aggravati dalla transnazionalità delle condotte criminose. I dettagli del blitz anti-’ndrangheta di polizia e carabinieri sono stati illustrati durante una conferenza stampa alla Procura nazionale antimafia: 50 erano i mandati di arresto (29 della procura di Reggio Calabria e 21 della procura di Roma) ma due persone non sono state rintracciate perché all’ estero e saranno raggiunte da mandato di arresto europeo. Gli arresti sono il risultato di una intensa attività di indagine che ha colpito, in maniera concentrica, famiglie ritenute storicamente elitarie nel panorama criminoso della fascia Jonica-Reggina. Le indagini si sono focalizzate da un lato sulle famiglie Commisso e Crupi, considerate di elevato lignaggio a Siderno, con ramificazioni in Olanda e in Canada, dove da tempo si sono insediate pericolose ed agguerrite cellule di ‘ndrangheta che sono riuscite ad accaparrarsi una buona fetta del mercato economico; dall’altro sulla famiglia degli Aquino-Coluccio storicamente al vertice della ‘ndrangheta a Marina di Gioiosa Jonica e attiva nel traffico di droga.

L’operazione che ha portato all’arresto di 48 persone delle famiglie della ‘ndrangheta Commissio-Macri, operante a Siderno con proiezioni in Canada e Olanda, e Aquino-Colucci di Marina di Gioiosa Jonica, “è estremamente rilevante”. Lo ha affermato in conferenza stampa a Roma il procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti. Roberti ha sottolineato la “fondamentale collaborazione attiva” con l’autorità giudiziaria di Amsterdam “che ha proceduto parallelamente e che ci aveva sollecitato a intervenire in forma urgente perché avevano tempi oramai limitati per la ‘discovery’ dei loro atti”, atti alimentati dalle attività di indagine svolte dalle procure di Roma e Reggio Calabria. “Si trattava di materiale probatorio che non si poteva disvelare prima che noi procedessimo ai fermi perché gli arresti – ha concluso Roberti – sarebbero stati vani”.

“Si tratta di un’operazione storica perché è stata colpita una ‘ndrangheta elitaria”. Lo ha affermato in conferenza stampa a Roma il procuratore di Reggio Calabria, Federico Cafiero De Raho. L’indagine, ha spiegato De Raho, ha messo in luce come la ‘Ndrangheta costituisca un “punto di riferimento” non solo per il traffico di cocaina ma anche per quello della marijuana. Dalle intercettazioni è infatti emerso come la famiglia Coluccio-Aquino sia diventata “referente per la mafia anche per il traffico di marijuana” e in particolare agli atti risultano numerosi contatti di fornitura di ingenti quantità di hashish “tra la cosca Coluccio-Aquino e il clan Lo Nigro – ha concluso De Raho -, esponente del mandamento di Brancaccio di Palermo”. Questa operazione dimostra che “le famiglie della ‘Ndrangheta hanno la forza di colonizzare territori fuori dal territorio madre. I Crupi da anni si sono insediati su Latina, non portando il metodo mafioso tramite coppole ed armi ma soprattutto una attività florivivaistica”. Lo ha affermato in conferenza stampa a Roma il procuratore aggiunto di Roma, Michele Prestipino. “Sulla rotta Latina-Amsterdam, non è solo transitata la cocaina in grandi quantità ma anche i soldi con i quali questa cocaina veniva pagata. Abbiamo effettuato, infatti, sequestri di cocaina e di denaro in contante. Per trasferire i soldi utilizzavano anche un sistema attraverso un versamento effettuato da una agenzia di money transfer, pari a oltre 3 mln di valuta da accertare”.

 

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