Estorsioni a un imprenditore a Catanzaro, chieste cinque condanne

Estorsioni a un imprenditore a Catanzaro, chieste cinque condanne

 

Il sostituto procuratore di Catanzaro Irene Crea ha chiesto oggi cinque condanne, con pene variabili dai 12 ai 2 anni di reclusione, nei confronti degli imputati coinvolti nel procedimento su una serie di estorsioni compiute all’imprenditore Roberto Guzzo, titolare della “Rogu costruzioni”. Il pm ha chiesto la condanna a 12 anni di reclusione per Cosimo Passalacqua, “U Toscano”, con il riconoscimento delle aggravanti del metodo mafioso e di avere agevolato la cosca Arena di Isola di Capo Rizzuto. Otto anni di reclusione sono stati chiesti nei confronti di Luca Veneziano; otto anni per Cosimo Berlingeri e di Enzo Abbruzzese. Il pm ha invocato inoltre due anni e sei mesi di reclusione nei confronti del collaboratore di giustizia Santo Mirarchi, reo confesso di queste estorsioni e che con le proprie dichiarazioni ha permesso l’apertura dell’indagine. Secondo l’accusa, per 20 anni sarebbe andata avanti l’estorsione che Cosimo Passalacqua, di 65 anni, avrebbe consumato ai danni della ditta Rogu Costruzioni srl di Roberto Guzzo. Secondo l’accusa minacciando di essere parente di “U Tubu” (ovvero Cosimino Abbruzzese) e di essere un soggetto rispettato nell’ambiente criminale, anche da esponenti di cosche ‘ndranghetistiche di Isola di Capo Rizzuto e della ‘Montagna’, Cosimo Passalacqua si è fatto assumere come guardiano per l’azienda con lo stipendio mensile di 500 euro più beni vari: un’automobile Fiat Punto, un motocarro, comprensivi del pagamento delle loro spese di gestione (assicurazione e rifornimento di benzina). Un ingiusto profitto calcolato dall’accusa in circa 6000 euro all’anno a danno della ditta Rogu e a tutto vantaggio di Passalacqua e dei suoi sodali accusati di avere vessato l’imprenditore. Col tempo, Passalacqua, per l’accusa, aveva fatto assumere anche i propri figli Mario e Franco.

 

 

 

 

 

 

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