‘Ndrangheta, Gigliotti subì minacce narcos: colpi d’arma su casa

‘Ndrangheta, Gigliotti subì minacce narcos: colpi d’arma su casa

REGGIO CALABRIA. “Mi hanno sparato sulla casa, lo sai tu? Lo hai saputo questo fatto? Li hanno mandati da là che gli devo centomila e gli sto tirando .. Mi hanno bombardato e lui coglioneggia?”. A parlare in questi termini, in una telefonata intercettata dagli investigatori, è Gregorio Gigliotti, il titolare del ristorante a New York indicato come il personaggio centrale del vasto giro di narcotraffico sgominato da Polizia ed Fbi con 13 fermi e tre arresti tra Italia e Stati Uniti. Gigliotti parla con quello che è indicato il suo braccio operativo in Calabria, Franco Fazio – candidato al Consiglio comunale di Lamezia Terme – e si riferisce, scrivono i magistrati nel provvedimento di fermo, ad “una reazione, evidentemente riconducibile ai narcos centroamericani suoi fornitori che avevano esploso colpi d’arma da fuoco contro la casa di Gigliotti quale avvertimento per il mancato pagamento della droga”. La conversazione con Fazio risale all’agosto 2014 e fa riferimento al presunto mancato pagamento di una fornitura di droga da parte di Francesco Violi, indicato come affiliato alla cosca di ‘ndrangheta degli Alvaro di Sinopoli. “Si pensa che è ‘ndranghetista – dice Gigliotti a Fazio – va a finire che il sangiovanni lo finiamo con questo qua. Che cazzo di tipi che sono .. ed io mi ci metto, fuckoff”.

 

 

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