Bufera sul Consiglio regionale calabrese: “Nuove nomine inopportune e clientelari”

Bufera sul Consiglio regionale calabrese: “Nuove nomine inopportune e clientelari”

Nomine in Consiglio? La Lega si “smarca”

“Con dodici proposte di provvedimento amministrativo, il Presidente del Consiglio regionale, senza alcuna intesa in sede di conferenza dei capigruppo, ha deciso di mettere all’ordine del giorno della seduta del prossimo 18 giugno, una serie di nomine. Su questa decisione, come gruppo Lega esprimiamo il nostro totale dissenso, perché la consideriamo assolutamente inopportuna”. E’ quanto si legge in un documento del gruppo consiliare leghista. “A poco più di tre mesi dalle nuove elezioni, auspichiamo -continua il documento- che il Consiglio regionale ed il Presidente rinuncino in modo categorico ad atti che, a prescindere dalle reali intenzioni, possano assumere una connotazione clientelare finalizzata ad acquisire consensi elettorali. Per quanto ci riguarda, riteniamo che sia possibile prendere in considerazione solo le nomine di cui sia dimostrata, in modo puntuale e documentato, la effettiva urgenza ed i danni che produrrebbe il rinvio di pochi mesi. In un momento in cui l’operatività del Consiglio regionale è limitata a provvedimenti di urgenza, ed il contesto socio-economico della Calabria registra una delle fasi più difficili a causa delle problematiche connesse all’emergenza sanitaria, il Consiglio regionale  – scrive la Lega – deve concentrare la propria attenzione solo sulle reali emergenze della Calabria. Non ci stiamo ad assecondare metodi vecchi che producono solo terra bruciata”. La Lega, si legge, “intende far voltare pagina alla Calabria, mettendo al centro delle proprie attenzioni i disagi che attanagliano i cittadini, il lavoro e lo sviluppo, non le nomine. Anche per questo il nostro gruppo consiliare, sin da quando il consesso risulta essere in una condizione di congedo, ha deciso di non attivare alcun contratto di collaborazione con esperti esterni; tra l’altro chi ha accostato, a mezzo stampa, dei contratti alla Lega ha preso un abbaglio poiché le collaborazioni attribuite al gruppo che rappresentiamo riguardano un altro partito. Spiace – è la conclusione – non poter affermare la stessa cosa per chi invece ha reputato di assumere disposizioni diverse, magari pontificando ed ergendosi a moralizzatore per poi agire in ossequio con ciò che demonizzava”.

 

Il Pd: “Dalla maggioranza regionale disprezzo delle regole”

“L’infornata di nomine inserita nella prossima seduta di Consiglio regionale è l’ennesima riprova di un operato della maggioranza segnato da sfacciataggine, arroganza e disprezzo di ogni regola. Da oltre otto mesi, il nostro reiterato appello alla legalità resta sempre inascoltato e puntualmente disatteso”. E’ quanto affermano, in una nota, il capogruppo del Pd in Consiglio regionale Domenico Bevacqua e i consiglieri Guccione, Irto, Notarangelo e Tassone. “E ciò che è successo ieri in Fincalabra – prosegue Bevacqua – è l’ennesima dimostrazione del modus operandi di questa maggioranza, della giunta e dai suoi assessori. Abbiamo provato, inutilmente, a farli ragionare e a offrire il nostro contributo per regolamentare i lavori secondo i limiti che sono propri di un Consiglio in regime di prorogatio. Per questo abbiamo deciso di non partecipare, da più sedute, a una Conferenza dei capigruppo che è diventata solo l’occasione per consentire alla maggioranza di fare quello che le pare”. “Ancora più grave – sostengono i consiglieri del gruppo regionale Pd – è la codardia che sta caratterizzando l’atteggiamento di questa maggioranza rispetto alla legge 12: è vero che avevamo concordato un percorso rapido e unitario ma preferiscono scaricare sulla minoranza le loro divisioni, dimenticando che sono venute meno le ragioni per un rapporto di collaborazione fra maggioranza e minoranza. Inoltre, la maggioranza e la Giunta fingono di non sapere ciò che i lavoratori sanno benissimo: basterebbe un semplice atto amministrativo per regolare la questione. Di fronte a tanta viltà, ribadiamo che, nel caso la maggioranza si decidesse finalmente a portare questo provvedimento in Aula, noi di certo non ci opporremmo. Si assumano le loro responsabilità, se ancora resta loro un minimo di dignità”.

Di Natale, Pitaro e Magorno: “Assurdo fare nomine”

“Sarò presente ai lavori nell’aula del Consiglio regionale della Calabria previsti, dopo consueta convocazione, per il 18 giugno, perché il mio ruolo impone, nel rispetto dei calabresi, che prenda parte alla seduta ma annuncio il mio voto contrario, unitamente a tutta la mia indignazione dinnanzi ad un ordine del giorno pieno zeppo di nomine, alquanto opinabili, negli enti strumentali della Regione Calabria”. Lo afferma il consigliere regionale Graziano Di Natale. “Sembra incredibile – aggiunge –  ma è tutto tristemente vero. Insieme ai colleghi consiglieri saremo chiamati a discutere e votare su una sfilza di nomine negli enti strumentali della massima istituzione regionale, a pochi mesi dal voto. È una situazione imbarazzante. Queste prebende ledono la dignità dei cittadini”. Nel ribadire, nuovamente, tutta la propria contrarietà a questo modus operandi, il consigliere aggiunge: “La maggioranza di governo di Palazzo Campanella dovrebbe legiferare e discutere, nel parlamento dei Calabresi, di tutt’altro. “Questo Consiglio, da cuore della democrazia regionale, è stato trasformato, da chi dovrebbe garantirne l’imparzialità e il buon andamento istituzionale, in produttore seriale di provvedimenti tutt’altro che improcrastinabili e urgenti”. Lo afferma il consigliere regionale Francesco Pitaro in una nota. “L’ordine del giorno di venerdì -prosegue- è la prova inconfutabile di questa deriva che come opposizione denunciamo da tempo e che più volte ci ha costretto ad abbandonate l’Aula. Ci aspettavamo una discussione sulla pianificazione degli interventi per valorizzare la stagione estiva e dare una mano agli operatori del settore tra i più colpiti dalla crisi, nonché una discussione sui rischi ambientali onde evitare di occuparcene quand’è troppo tardi. Invece – rimarca – arriva, a fine legislatura, la sfilza di nomine in comitati, enti e società che rappresenta l’ennesimo strappo fra questa maggioranza e la società civile e l’ennesimo affronto alla reputazione del Consiglio che non giova né alla Calabria né alla buona politica”. È bene porre fine all’odiosa pratica di procedere a nomine pubbliche a ridosso della campagna elettorale per le regionali, ecco perché invito chiunque ricopra incarichi istituzionali dentro alla Regione a fermarsi per rispetto dei calabresi e della loro stessa dignità”. Lo afferma il senatore di IV e candidato a Presidente della Regione Calabria Ernesto Magorno. “Non sono tollerabili -continua- nomine che incidono nella spesa pubblica e soprattutto rimandano all’esterno l’immagine di una politica piegata su se stessa, interessata all’autoconservazione e incurante della vita reale che costringe tanti calabresi a costrizioni, rinunce e sacrifici”.

 

 

 

 

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