Nucera (LCCV): “Il Pnnr del Governo è un furto ai danni del Sud”

 

“Le linee guida stabilite dall’Unione Europea per la ripartizione delle risorse sono stabilite in modo chiaro e perentorio. La spesa pro capite e il tasso di disoccupazione sono gli elementi fondamentali da tenere in considerazione, con una buona parte degli investimenti che deve essere destinato alle regioni più arretrate da un punto di vista socio-economico d’Europa. Per queste ragioni l’Europa ha assegnato all’Italia 209 miliardi del Recovery Fund, di questi il 70% deve essere destinato al Mezzogiorno per il riequilibrio con il nord”. E’ quanto afferma Giuseppe Nucera, presidente del movimento “La Calabria che vogliamo” che ha inviato una lettera alla Commissione Europea con la richiesta di respingere il Piano nazionale di ripresa e resilienza presentato dal Governo italiano. “Significa che sul piano occupazionale – prosegue Nucera -questi fondi devono creare circa 3 milioni di nuovi occupati. Il piano inviato a Bruxelles dal Governo è fuori dagli obiettivi e per queste ragioni lo riteniamo irricevibile da parte dell’Unione Europea. La straordinaria ed irripetibile quantità di risorse messe a disposizione del Recovery Fund può e deve essere destinata ed utilizzata al fine precipuo di realizzare, dopo decenni di obiettivi mancati, quella coesione sociale, economica e territoriale che renda finalmente il nostro Paese degno dell’Unità che la storia ha voluto consegnarci. Il Piano di rilancio presentato dal Governo italiano alla Commissione Europea prevede per il Sud circa 82 miliardi, cioè il 40% delle risorse territorializzabili. Al Mezzogiorno però, in base ai criteri di ripartizione Ue – sostiene Nucera – spetta circa il 68% dei 209 miliardi destinati all’Italia, invece del 40% assegnato. Si tratta di un vero e proprio furto che danneggia enormemente il Sud e riduce in maniera drastica le possibilità di rilancio e sviluppo in questa delicata fase storica ricca di problematiche ma anche di opportunità derivanti dalle risorse messe in campo dall’Unione Europea”.

 

 

 

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