Occhiuto, al convegno della Cgil a Lamezia Terme: “Combattiamo il precariato e lo spopolamento”
“In questa regione abbiamo un precariato straordinario. Un precariato per la verità che non ho creato io, perché il mio governo regionale non ha fatto un solo precario. Stiamo cercando di assorbire questo precariato, e molte delle soluzioni che abbiamo esplorato e realizzato sono nate dalla discussione con i sindacati. Altre emergenze affrontate sono quelle delle risorse che non sono state spese dai miei predecessori. Io ho trovato circa 2 miliardi di risorse non spese. Un miliardo di Fsc 2014-2020; un miliardo di risorse Por non spese”. A dirlo il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto intervenendo a Lamezia Terme ad una iniziativa della Cgil alla presenza del segretario Maurizio Landini. “Abbiamo velocizzato la spesa – ha aggiunto – mandato i revisori nei Comuni, abbiamo fatto emergere tutte la spesa che non era comunicata e altre ne abbiamo fatte grazie ai contributi offerti dalle organizzazioni datoriali e dai sindacati. E devo dire che fra qualche mese, quando saranno ufficializzati i dati della spesa, si vedrà che la Calabria ha speso tutti questi 2 miliardi che andavano spesi. Dobbiamo tutti insieme creare le condizioni affinché chi oggi è costretto ad andare via dalla Calabria possa scegliere di rimanere. Si può fare in due anni? In tre anni? Non si può fare. Questi sono processi molto lunghi quelli che devono condurre a restituire il diritto a poter restare ai giovani calabresi. Ma bisogna tentare di farlo, facendo le riforme che stiamo tentando di fare e che poi produrranno degli effetti”. “Chi governa – ha detto Occhiuto – deve occuparsi dell’emergenza e anche delle prospettive. Noi dovremmo tentare di intervenire sui flussi migratori, mi riferisco alla possibilità di far diventare per esempio alcuni borghi luoghi dove possono trasferirsi pensionati, o i nomadi digitali, stiamo cercando di creare delle occasioni perché questo possa avvenire. Noi siamo la regione che continua a rappresentarsi per i valori che, per esempio, mi hanno reso orgoglioso di fare il presidente della Regione dopo la tragedia di Cutro, per i valori di solidarietà, di accoglienza che la Calabria e i calabresi hanno saputo dimostrare. Dobbiamo essere anche capaci di trasformare quello che viene vissuto come un problema in una opportunità”. “Quando è stato fatto il Pnrr – ha proseguito – hanno buttato dentro tutte le opere che avevano un grado di progettazione avanzata. E la Calabria è sempre stata vista come una regione dove l’impegno, anche da parte delle società di Stato nazionali, era marginale. Ora noi siamo riusciti, e siamo riusciti insieme, ad ottenere 3 miliardi e mezzo sulla 106. Certo non bastano, ma il risultato migliore che siamo riusciti ad ottenere è quello di pretendere che Anas faccia la progettazione della 106 anche nei tratti non finanziati. Noi stiamo tentando di fare le riforme e di evitare per esempio il dramma dello spopolamento. Ci sono fra i 10 e 15 mila giovani all’anno che si perdono, vanno via. Su molte delle emergenze della Calabria, c’è bisogno di uno sforzo congiunto del Governo nazionale, di quello regionale, delle organizzazioni sindacali regionali e nazionali perché altrimenti è difficile trovare le soluzioni definitive”.