Occupazione, lotta a precariato e ammortizzatori sociali: sindacati sul piede di guerra

Occupazione, lotta a precariato e ammortizzatori sociali: sindacati sul piede di guerra

LAMEZIA TERME. “In Calabria c’è una situazione particolare dovuta al vuoto istituzionale in cui ci troviamo”. Lo ha detto il segretario generale della Cisl, Paolo Tramonti, a Lamezia Terme, presentando con i segretari generali di Cgil, Michele Gravano, e Uil, Santo Biondo, la giornata di mobilitazione indetta dai sindacati per il primo ottobre sui temi del lavoro nella regione. La mobilitazione del primo ottobre, è stato spiegato nel corso di una conferenza stampa di Cgil, Cisl e Uil, vedrà protagoniste tutte le province calabresi e verterà su quattro punti focali: nuova occupazione; lotta al precariato; lotta al lavoro nero e sommerso; ammortizzatori sociali. “Cgil, Cisl e Uil in Calabria – ha sostenuto Gravano – hanno la consapevolezza di essere i veri innovatori a fronte della crisi che stiamo attraversando ed è per questo che abbiamo deciso di aprire una fase di mobilitazione per le varie emergenze”. “Abbiamo deciso – ha detto Biondo – di stare uniti in quanto solamente stando insieme possiamo risolvere i problemi di questa regione che necessita dell’attivazione di investimenti che possano creare occupazione”. Sindacati critici anche per quello che concerne i fondi comunitari rispetto ai quali Tramonti ha fatto notare che “ci sono i fondi comunitari relativi al 2014/2020 pari a dieci miliardi di euro che rischiano di essere mandati indietro e ciò rappresenterebbe una contraddizione, vista la condizione di stallo perdurante per cui il governo regionale dovrebbe effettuare un’altra programmazione”. In merito all’istituzione da parte del Governo della “cabina di regia” per la Calabria, Biondo ha sostenuto che “ad oggi non c’è un decreto attuativo che possa favorire la lotta al precariato. Se il governo nazionale pensa di affrontare la questione criminalità organizzata solo con la repressione, commette un grave errore. La prevenzione è giusto che ci sia ma deve essere affiancata dalla creazione dell’occupazione, la sola che può attecchire in quella fetta di mercato cui attinge la ‘ndrangheta”. “I sindacati – ha detto Gravano – intendono essere alla testa del cambiamento che, in Calabria, passa attraverso la concretezza. Ecco perché chiediamo anche alle organizzazioni sindacali nazionali di sostenere la Calabria che da sola non può farcela. Invitiamo pertanto, sia il ministro Poletti che la deputazione parlamentare calabrese di tutti gli schieramenti a sostenere questa mobilitazione. Attualmente c’è una Regione che non riesce nemmeno a gestire la normale amministrazione”.

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Giuseppe Soluri