Oliverio inaugura biodigestore a Rende: “Trasformare i rifiuti da problema a risorsa”

RENDE. “Qui c’è l’esempio concreto di come i rifiuti possano essere trasformati da problema in risorsa”. Lo ha detto, è scritto in una nota dell’ufficio stampa della Giunta regionale, il presidente della Regione Mario Oliverio intervenendo ieri sera alla manifestazione di inaugurazione del Biodigestore dell’azienda rendese “Calabria Maceri”, una bioraffineria per la produzione di oltre quarantamila tonnellate di biometano immesso direttamente nella rete Snam e originato dalla biodigestione anaerobica della frazione organica proveniente dalla raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani. Avviato a fine agosto è il secondo impianto nato in Italia e il primo nel Centro Sud. “Il progetto – ha detto Crescenzo Pellegrino, uno dei titolari dell’Azienda che ha introdotto l’incontro – è partito nel 2010, ma ha vissuto diverse fasi di ritardo tecniche e burocratiche. Solo nel 2016, grazie all’incoraggiamento, alla lungimiranza e al sostegno del presidente della Regione Mario Oliverio si è sbloccato ed è concretamente partito”. L’impianto è stato interamente progettato in Italia grazie a 600mila euro spesi in ricerca in sviluppo ed è stato costruito quasi totalmente in Calabria. Dopo aver ricordato la situazione di emergenza vissuta dalla nostra regione nel 2014, “un anno horribilis per la Calabria, con montagne di rifiuti accumulati nelle strade e nei quartieri delle nostre città”, nel suo breve intervento di saluto Oliverio ha ripercorso le tappe del nuovo governo regionale per riportare la Calabria ad una situazione di “normalità” nella gestione e nello smaltimento dei rifiuti. A pochi giorni dalla mia elezione – ha ricordato – convocai tutte le aziende calabresi del settore per dire loro che bisognava cambiare passo, uscire dall’emergenza e puntare speditamente alla costruzione di un sistema virtuoso di raccolta e di smaltimento dei rifiuti, perché quello che era stato realizzato in altre regioni del Paese si poteva e si doveva realizzare anche in Calabria. E’ stato un lavoro faticoso e non facile che, però, ha prodotto risultati. Oggi le nostre città non sono più invase da rifiuti. Siamo passati dal 12% di raccolta differenziata del 2014 al 40,08% nel 2017. Nel corso di questo anno abbiamo fatto ulteriori passi in avanti e in questa direzione abbiamo investito risorse ed energie. Ripetute sono state le riunioni con i sindaci e tantissimi gli incontri tenuti nelle scuole per spingere le nostre comunità alla raccolta differenziata. Abbiamo pubblicato due bandi, uno destinato ai comuni con popolazione superiore ai 5000 abitanti e l’ altro a quelli con meno di 5000 abitanti. Dopo anni di attesa, abbiamo definito e approvato un Piano regionale dei rifiuti che poggia su due pilastri: raccolta differenziata e impiantistica innovativa ad impatto zero e prevede la costruzione di tre impianti pubblici innovativi in via di costruzione: quello di Alli a Catanzaro, di Sambatello a Reggio Calabria e di Rossano in provincia di Cosenza. Di altri impianti c’è ancora bisogno, ma questa è la strada giusta, in grande parte già percorsa ma ancora da completare, che ci ha permesso di trasformare i rifiuti da problema in risorsa. Il primo tratto di strada, dunque, è stato fatto, ma c’è ancora tanto altro da fare. Fondamentale in questo percorso sono la ricerca e l’innovazione. Per questo motivo abbiamo destinato al sistema universitario calabrese 128 milioni di euro.”